Ecco perché voterò criticamente il Movimento 5 Stelle
di Omar Minniti
Elenco le ragioni per cui voterò e farò votare, criticamente, il Movimento 5 Stelle alle elezioni europee, dando indicazione di preferenza per Danilo Della Valle al Sud e Silvia Malivindi al Nord Ovest.
Ritengo che l’esperienza del governo “gialloverde” abbia costituito una seppur contraddittoria, breve e destinata a concludersi presto, parentesi di rottura con quasi tre decenni di bipolarismo degli affari centrodestra / centrosinistra, di cui i vari “esecutivi tecnici” sono stati la ciliegina sulla torta in questa orgia di liberismo euroinvasato sfrenato.
Il M5S, nonostante i suoi limiti storici, i suoi indietreggiamenti, i repentini cambi di posizione, oggi costituisce il principale freno all'avanzata della Lega tra le classi popolari ed al ritorno delle mummie del Pd e berlusconiane, vestali dell’austerity “perché ce lo chiede l’Europa”.
Uno dei meriti enormi del M5S in questa fase politica è stato quello di aver riportato, per la prima volta dall'avvento della cosiddetta Seconda Repubblica, al centro di un programma di governo il sostegno al reddito delle famiglie povere, la difesa dei posti di lavoro, la ridiscussione dei tagli alla spesa pubblica, le nazionalizzazioni, l’inversione di tendenza sulle pensioni, la lotta ai privilegi, il supporto alle piccole e micro aziende non parassitarie. Poi, su ciò che si è realizzato veramente in questo anno di governo e su quanto sia riuscito a strappare il M5S nelle estenuanti trattative con la Lega, se ne può parlare. Ma credo che già solo affrontare teoricamente quei temi, considerati per lungo tempo tabù, sia stato di per sé un atto rivoluzionario e dirompente.
In politica estera esiste una palese discrasia tra il M5S “di lotta” ed il M5S “di governo”. Sotto la leadership di Di Maio è stata di molto edulcorata la critica all’UE, all’euro ed alla Nato. Anche su questo terreno, lo scontro con il falso sovranista, trumpista e filo-israeliano Salvini è stato feroce e l’azione di Conte piena di compromessi, di colpi al cerchio ed alla botte. Ma pure qui si è visto qualche positivo cambio di rotta. Il M5S ha promosso la cooperazione economica mutuamente vantaggiosa con Cina (vedi la posizione sulla Via della Seta e l’affare Huawei) e Russia (sebbene non sia stato capace di rimuovere le sanzioni), ha arginato i tentativi degli Usa di coinvolgere l’Italia nella destabilizzazione del Venezuela e dell’America Latina, ha espresso posizioni molto critiche sulle operazioni di guerra contro la Siria, lo Yemen e l’Iran ed ha difeso le ragioni del popolo palestinese.
Il M5S, nel cosiddetto campo “sovranista / populista” (uso le virgolette, per quanto personalmente non consideri affatto negativi quei due termini, anzi…), raccoglie i consensi elettorali ed organizza l’attivismo della parte più critica verso il sistema e la globalizzazione liberista, cosciente sulle tematiche della giustizia sociale e della lotta per la pace, non reazionaria, di vasti settori delle classi popolari e della gioventù. Milioni di lavoratori, precari, pensionati, studenti, disoccupati italiani ed italiane, che in gran parte vengono dall'impegno politico a sinistra e sono ancora animati da quelle idee. Credo che – se si esclude qualche migliaio di militanti coerenti di un paio di formazioni comuniste – questa base di massa del M5S sia, indipendentemente dalla natura della leadership del movimento, la parte migliore e più combattiva del Paese. Una base di massa fondamentale, imprescindibile, qualunque siano le sorti del M5S dopo il voto e la fine dell’esperienza “gialloverde”, per costruire una mobilitazione anti-liberista, per la difesa della sovranità popolare, il ritorno ad un forte intervento pubblico nell'economia, l’uscita dagli organismi ed i trattati – in primis Ue e Nato – che ledono la nostra indipendenza nazionale ed una politica estera non allineata e di pace.
Queste sono le ragioni per cui voterò e farò votare, criticamente, il M5S alle europee.