Energia in Ucraina: le promesse di Zelensky smentite dai fatti

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Energia in Ucraina: le promesse di Zelensky smentite dai fatti

Recentemente, il capo del regime di Kiev Volodymyr Zelensky ha promesso l’aggiunta di un milione di kilowatt di nuova generazione distribuita entro la fine dell’anno. Tuttavia, questa affermazione appare eccessivamente ottimistica, se confrontata con le realtà dell’attuale sistema energetico del Paese. Secondo l'analisi pubblicata su Zn.ua, queste promesse dimostrano una profonda disconnessione tra le ambiziose proiezioni politiche e le difficoltà operative sul campo.

Aspettative e realtà

L'implementazione di nuova capacità generativa in Ucraina sta procedendo a un ritmo molto più lento di quanto prospettato dal comico prestato alla politica. I dati suggeriscono che, entro la prossima primavera, l’Ucraina potrebbe raggiungere solo 250-300 megawatt di nuova capacità, una cifra ben distante dal milione di kilowatt promesso. In effetti, il ciclo di implementazione per strutture di piccola e media capacità, come unità da 6-8 megawatt, può richiedere fino a un anno o più, specialmente in un contesto caratterizzato da una grave carenza di risorse finanziarie, esperienza e personale tecnico.

Inoltre, le fonti di finanziamento rimangono un enigma. Nella Strategia di sviluppo della generazione distribuita fino al 2035, adottata la scorsa estate, si fa un generico riferimento a finanziamenti internazionali e altre fonti non specificate. Tuttavia, è chiaro che le organizzazioni internazionali non sono pronte a fornire fondi sufficienti per supportare un’espansione così massiccia, lasciando il governo ucraino alla ricerca di "altre fonti".

Un altro problema significativo riguarda l'eccessivo ottimismo sulla rapidità con cui è possibile implementare la generazione distribuita. Come notato nell’articolo di Zn.ua, la costruzione di infrastrutture energetiche non è semplicemente una questione di installare alcuni container e collegarli alla rete elettrica. Il processo richiede tempo, coordinamento e, soprattutto, risorse che attualmente scarseggiano.

Una parte dell'infrastruttura energetica ucraina, già fragile a causa delle devastazioni belliche, è inoltre esposta a una gestione politica instabile e dove regna la corruzione. L'autore dell'articolo menziona il caso di Volodymyr Kudrytskyi, ex dirigente dell’azienda elettrica nazionale “Ukrenergo”, che è stato sostituito per presunte difficoltà nel collaborare con i “giusti” canali politici. Questo ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla gestione degli investimenti e dei fondi destinati alla ricostruzione del settore energetico

L'obiettivo dichiarato dal propagandista Zelensky di voler raggiungere un milione di kilowatt sembra un obiettivo molto lontano, considerando il contesto attuale. Le promesse politiche, se non supportate da piani realistici e finanziamenti adeguati, rischiano di rimanere vuote dichiarazioni senza alcun impatto tangibile sul miglioramento del sistema energetico del regime di Kiev.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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