Il classismo del Covid

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Il classismo del Covid

Il covid è classista? Fino ad oggi la comunicazione draghista si è adoperata per vendere una visione unitaria di un paese che soffre insieme, che deve dichiarare guerra alla povertà, che deve recuperare il gap tra Regioni e tra nord e sud, spingendosi a lanciare frecciatine alle lobby di potere che vogliono priorità nella vaccinazione.
 
Ma la realtà dei fatti smentisce clamorosamente ogni narrazione che giustifichi anche il rigidissimo lockdown imposto agli italiani per il periodo di Pasqua e che non vede, neppure in futuro, la possibilità di diversa colorazione delle regioni oltre rosso o arancione.
 
Ne consegue che bar e ristoranti non potranno più aprire. Ma tutte queste precauzioni non valgono per chi ha i soldi per viaggiare fuori dall'Italia.
 
Basterà infatti dover prendere l'aereo per turismo per potersi spostare anche in regioni rosse al fine di rafforzare l'aeroporto. Lo ha precisato una nota del Viminale, che però non prevede neppure un periodo di quarantena per chi tornerà da questi viaggi esotici.
 
Scoppia la rabbia di federalberghi e delle associazioni di ristoratori, di tutto il settore del turismo italiano penalizzato anche dai mancati ristori, che la narrazione mainstream indica come "untori" di contagio "fino a quando non saremo tutti vaccinati".
 
Ma esplode anche lo sconcerto degli italiani che non potranno permettersi un viaggio all'estero o che non godono di seconde case in luoghi ameni. Niente panem e neppure circenses: neppure l'impero romano era arrivato a questa miopia. Il popolo ha bisogno di catarsi e anche una semplice gita fuori porta in clima di primavera con una merendina avrebbe avuto l'effetto di ridare la speranza, l'ottimismo che inevitabilmente è perduto. E invece no. Senza più ritegno. I ricchi non si ammalano, non rischiano di infettarsi e di infettare, purché abbiano il portafoglio pieno. «Gli alberghi e tutto il sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra.
 
Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia», protesta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Quali sono i Paesi dove si può andare? Si può andare per turismo in Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco ma rispettando le restrizioni locali e al ritorno in Italia "nella maggior parte dei casi" è obbligatorio sottoporsi ad un semplice tampone.
 
Abbiamo scoperto che il Covid è un virus classista...

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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