Il mito del Mossad crolla dopo l'operazione iraniana

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Il mito del Mossad crolla dopo l'operazione iraniana

 

di HispanTV

L'operazione di intelligence dell'Iran contro Israele non è stata una semplice fuga di notizie, ma un colpo devastante ai leggendari pilastri del Mossad e alla struttura deterrente del regime israeliano.

In un articolo pubblicato lunedì sul sito web della rete libanese Al-Mayadeen si sostiene che Teheran sfrutterà questa svolta nell'intelligence per consolidare un'equazione di deterrenza multidimensionale. 

Inoltre, si osserva che non è esagerato descrivere questa sofisticata operazione dell'apparato di intelligence iraniano come un "terremoto strategico" contro Israele. Secondo i media statali iraniani, un'enorme quantità di documenti classificati, tra cui migliaia di file su progetti nucleari israeliani, è stata trasferita integralmente e segretamente in territorio iraniano. 

Il momento dell’annuncio: un calcolo geopolitico 

Mahmoud Al-Asaad, l'autore dell'analisi, sottolinea che la rivelazione è arrivata in un contesto critico: 

Due settimane dopo il quinto round di negoziati tra Iran e Stati Uniti, Washington, mediata dall'Oman, ha proposto per iscritto la sospensione dell'arricchimento dell'uranio e la creazione di un'unione regionale per l'arricchimento al di fuori dell'Iran. Teheran ha confermato di aver ricevuto la proposta e afferma che è in corso di valutazione, sebbene fonti iraniane abbiano descritto l'offerta come "irrealistica", "unilaterale" e "non praticabile".

 La Guida della Rivoluzione Islamica iraniana, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, ha respinto categoricamente la proposta, ribadendo che "la sospensione dell'arricchimento dell'uranio è in totale contraddizione con gli interessi nazionali e la sovranità del Paese".

- Inoltre, l'annuncio di questa operazione di intelligence è stato fatto poco prima della riunione del Consiglio dei Governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), una riunione che paesi europei come Francia e Germania dovrebbero utilizzare per emanare una risoluzione contro Teheran e deferire il dossier nucleare iraniano al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa azione fa seguito a un rapporto di parte del direttore dell'AIEA Rafael Grossi, che sostiene che la cooperazione dell'Iran è stata incompleta e che l'Iran ha la capacità di produrre armi nucleari.

Teheran ha respinto queste accuse, accusando Grossi di parzialità e politicizzazione, oltre a ricordare che il suo rapporto si basa su informazioni fornite da fonti israeliane. La Repubblica Islamica ha inoltre avvertito i paesi europei di una forte reazione e ha definito le loro posizioni "malevole".

Su un altro livello, questa operazione di intelligence iraniana è stata condotta in risposta alle crescenti minacce da parte di Israele e degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani; minacce che, qualora i negoziati sul nucleare fallissero, includerebbero l'opzione di un attacco militare, nel tentativo di fare pressione sull'Iran affinché accetti le condizioni di Washington, in particolare la sospensione dell'arricchimento dell'uranio.

- Inoltre, Teheran si sta avvicinando alla visita del presidente russo Vladimir Putin, durante la quale è prevista la firma di accordi per un valore di 8 miliardi di dollari tra i due Paesi. In una recente telefonata con l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Putin ha espresso la disponibilità della Russia a mediare nei negoziati sul nucleare tra Iran e Stati Uniti, una questione che dovrebbe essere al centro del suo dialogo con le autorità iraniane.

I sei messaggi strategici dell'Iran 

Nella seconda parte del suo articolo, Mahmoud Al-Assad analizza sei conseguenze chiave della recente operazione di intelligence iraniana, evidenziando che, sebbene siano stati rivelati pochi dettagli sul contenuto dei "documenti strategici", il loro collegamento con i progetti e gli impianti nucleari israeliani e la tempistica della loro pubblicazione invitano a riflettere sui loro potenziali esiti e messaggi sia per i nemici che per alcuni alleati.

In primo luogo, il messaggio di deterrenza militare: l'Iran vuole chiarire che, possedendo documenti relativi agli impianti nucleari israeliani, possiede le informazioni necessarie per dirigere attacchi militari contro di essi. Pertanto, se Israele e gli Stati Uniti persistono nelle loro minacce di attaccare gli impianti nucleari iraniani, devono essere preparati a una risposta iraniana. Washington e Tel Aviv dovrebbero quindi ritirare rapidamente le loro minacce di azione militare contro l'Iran.

In secondo luogo, il messaggio di deterrenza politica: l'Iran gode ora di un maggiore margine di manovra nell'arena politica e diplomatica e, grazie a questo vantaggio informativo, può offrire una risposta decisa alla proposta statunitense, costringendo Washington a adottare una posizione più realistica nella ricerca di soluzioni pratiche, piuttosto che imporre richieste unilaterali. Questa posizione è anche in linea con gli interessi di Teheran.

In terzo luogo, un messaggio di deterrenza legale: l'accesso dell'Iran a informazioni accurate e dettagliate sul programma nucleare israeliano, incluso il suo arsenale atomico, che Israele ha costantemente negato e ha impedito all'AIEA di ispezionare i suoi impianti, porrà l'AIEA, il suo direttore e i paesi membri del Consiglio dei Governatori a un bivio legale. Questa situazione li costringerà a riconsiderare le loro decisioni politiche nei confronti dell'Iran, poiché Teheran può ora presentare formalmente informazioni sul programma nucleare israeliano al Consiglio.

In quarto luogo, un messaggio di deterrenza regionale: divulgare dettagli sul programma nucleare del regime israeliano a livello regionale lo posizionerà inevitabilmente come una minaccia alla pace regionale. Ciò potrebbe modificare la percezione di Israele da parte dei paesi vicini e rafforzare la sua posizione nei confronti di Tel Aviv.

Quinto, un messaggio di deterrenza tecnologica e informativa: questa operazione non solo eguaglia la sofisticatezza tecnica di attacchi come l'attentato di Beirut con i cercapersone, ma supera persino la cosiddetta "ragnatela" utilizzata dall'Ucraina negli attacchi agli aeroporti russi. Si può sostenere che questa operazione iraniana, descritta come una "bonifica della sicurezza", superi entrambe in termini di risultati. Ciò dimostra un notevole progresso e la superiorità dell'Iran nell'intelligence, non solo a livello regionale ma globale, soprattutto considerando che Israele gode del supporto di intelligence di diversi paesi.

Sesto, effetti interni su Israele: questa operazione avrà senza dubbio ripercussioni dirette sul regime israeliano e sul governo di Netanyahu, ormai indebolito, aggravando le divisioni all'interno dell'esercito, dei servizi segreti e di sicurezza, nonché all'interno della società israeliana. In breve, Israele è ora più vulnerabile in tutti i settori, in particolare in quello della sicurezza e della difesa.

Questa eccezionale operazione di intelligence, per portata e precisione, rappresenta una spettacolare vittoria per i servizi segreti della Repubblica islamica dell'Iran e un umiliante fallimento per le agenzie israeliane, in particolare il Mossad, un'istituzione che per decenni è stata un simbolo di potere e uno scudo di sicurezza per Israele, ma la cui leggenda è stata infranta dalle forze iraniane, facendo pendere l'ago della bilancia a favore di Teheran.

 

(Traduzione de l'AntiDiplomatico)

 

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