La Giordania “apre” alla NATO

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La Giordania “apre” alla NATO

 

Che l’Asia Occidentale sia il secondo fronte di guerra tra la NATO e la Russia, non è affatto un mistero. Sono continue le provocazioni nei cieli della Siria da parte degli Stati Uniti contro la Russia denunciate da Mosca la scorsa settimana.

L’influenza di Washington vive dei picchi decisamente negativi, per la riconciliazione tra Iran e Arabia Saudita e il ritorno della Siria nella Lega Araba dopo 12 anni.

Naturalmente, gli Stati Uniti d’America non si rassegnano, ed ecco che arriva la notizia che la Giordania potrebbe presto ospitare il primo ufficio di collegamento NATO del mondo arabo, secondo la dichiarazione conclusiva dell'alleanza militaristica guidata dagli Stati Uniti dopo il loro ultimo vertice a Vilnius, in Lituania.

"Esploreremo anche con le autorità giordane la possibilità di istituire un ufficio di collegamento della NATO ad Amman", si legge nella dichiarazione. Si sottolinea inoltre che la NATO considera le regioni dell'Asia occidentale e dell'Africa di "interesse strategico" e che l’Allenza Atlantica "aumenterà anche il nostro raggio d'azione verso le organizzazioni regionali pertinenti, tra cui l'Unione africana e il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC)".

Una delegazione della NATO dovrebbe visitare la Giordania ad ottobre, secondo i resoconti dei media arabi.

"Abbiamo rapporti molto speciali con la Giordania... Questa è una decisione che deve essere presa in questo momento. Stiamo esplorando con le autorità giordane la possibilità di aprire un ufficio", ha dichiarato un funzionario della NATO, a condizione di anonimato, al Jordan Times, ieri.

"La Giordania potrebbe essere il centro regionale dell'alleanza e, attraverso questo centro, può esserci coordinamento con i paesi della regione", ha spiegato ad Al-Araby Al-Jadeed l'esperto militare e strategico Jalal al- Abadi.

Amman ha legami di cooperazione di lunga data con la NATO e ha dispiegato truppe per servire a fianco delle forze NATO in Kosovo, Afghanistan e Libia. Il paese ha anche stretti legami con Israele, il principale alleato della NATO in Asia occidentale.

Diverse nazioni occidentali, inclusi gli Stati Uniti, hanno basi militari nel regno levantino.

Il mese scorso, la Giordania ha ospitato uno squadrone di aerei da combattimento stealth F-22 schierati dal Pentagono per affrontare le presunte "provocazioni" dell'aviazione russa contro le truppe di occupazione statunitensi in Siria.

Abadi ritiene che il potenziale centro NATO di Amman si concentrerebbe su addestramento, lavoro di intelligence, supporto logistico e sicurezza informatica. Ha anche considerato la Giordania una buona scelta a causa della sua stretta vicinanza geografica a Siria, Israele, Iraq "e soprattutto all'Iran".

Il Pentagono dispiega squadroni di F-16 nel Golfo Persico per "proteggere le navi" dai sequestri iraniani

Per non farsi mancare nulla e ribadire la loro presenza, gli Stati Uniti stanno schierando ulteriori caccia F-16 nello Stretto di Hormuz per "proteggere le navi dai sequestri iraniani", ha rivelatoai giornalisti, ieri, un alto funzionario del Pentagono, aggiungendo che Washington è "sempre più preoccupata" per i crescenti legami tra Iran, Russia, e Siria.

Il funzionario del Pentagono ha spiegato ai giornalisti che gli F-16 forniranno copertura aerea alle navi mercantili che si muovono attraverso la via d'acqua strategica e "aumenteranno la visibilità militare" delle operazioni iraniane.

L'Iran la scorsa settimana ha tentato di sequestrare due petroliere battenti bandiera straniera nelle acque del Golfo che erano coinvolte in operazioni di contrabbando di carburante, e una terza che Teheran ritiene essere coinvolta in un incidente mordi e fuggi.

Oltre a schierare un nuovo squadrone di aerei da combattimento nel Golfo, il funzionario del Pentagono ha precisato che Washington sta "considerando una serie di opzioni militari per affrontare la crescente aggressione russa nei cieli sopra la Siria", aggiungendo che l'esercito di occupazione statunitense "non cederà alcun territorio".

Negli ultimi mesi, i funzionari del Pentagono si sono lamentati della crescente attività dell'aviazione russa sulle basi di occupazione statunitensi e delle loro "molestie" nei confronti di aerei da guerra e droni statunitensi.

L'incidente più recente è avvenuto ieri mattina quando un aereo russo ha sorvolato la base di Al-Tanf di Washington nella Siria orientale, dove le forze statunitensi addestrano gruppi estremisti per combattere contro il governo siriano.

Secondo quanto riferito, l'aereo russo An-30 stava raccogliendo informazioni sulla base.

 

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