La Turchia scopre nel Mar Nero una grossa riserva di gas naturale

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La Turchia scopre nel Mar Nero una grossa riserva di gas naturale

 

Colpo grosso per la Turchia. Il presidente, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato che il suo paese ha scoperto un'enorme riserva di gas naturale nel Mar Nero stimata in 320.000 milioni di metri cubi, riferisce il quotidiano turco Daily Sabah.

 

Il presidente ha precisato che la scoperta - che, secondo lui, è la più grande nella storia della Turchia - è stata fatta nel pozzo Tuna-1. Inoltre, ha indicato che i dati disponibili mostrano che c'è una forte possibilità che l'area sia ricca di più risorse di gas naturale.



 

"Le riserve appena scoperte sono solo una parte di risorse più ampie” e la Turchia "continuerà a scoprirne di più nel prossimo futuro", ha dichiarato Erdogan. 

 

Il presidente ha poi rimarcato come la scoperta possa permettere al suo paese di affrancarsi dalla dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di gas naturale. Rivendicando la scoperta come frutto delle politiche implementate dai suoi governi. La Turchia dipende da tempo da società straniere per le attività di esplorazione di petrolio e gas - scrive Daily Sabah - invece con la nazionalizzazione del settore riguardante le attività di esplorazione delle risorse naturali della Turchia, queste hanno avuto nuovo slancio. 

 

“Il pozzo Tuna-1 si trova sul fondo del mare a una profondità di 2.100 metri (6.890 piedi). Abbiamo perforato 1.400 metri più in là, dove abbiamo raggiunto la riserva di gas. Perforeremo altri 1.000 metri dove sono previsti altri due strati", ha spiegato il ministro per l’Energia, Fatih Donmez, sottolineando che anche la qualità del gas scoperto è elevata, "il che potrebbe influenzare (diminuire) il potenziale costo di estrazione”. 

 

La zona Tuna-1 si trova al largo della foce del blocco del Danubio all'incrocio tra i confini marittimi bulgari e rumeni nelle acque interne della Turchia.

 

La scoperta permetterà alla Turchia di migliorare il proprio disavanzo delle partite correnti. Il disavanzo corrente nel campo energetico è diminuito di quasi il 12% a 33,9 miliardi di dollari (248,90 miliardi di TL) anno su anno nel 2019 e le voci relative all'energia hanno un impatto significativo sul disavanzo corrente del paese, rappresentando un'ampia quota dell'attuale totale deficit l'anno scorso.


"Il deficit delle partite correnti non sarà più nell'agenda della Turchia grazie a questa scoperta”, ha dichiarato il ministro dell’Economia. 

 

La Turchia acquista la maggior parte del suo gas naturale tramite gasdotti dalla Russia, dall'Iran e dall'Azerbaigian, oltre ad alcune importazioni di gas naturale liquido (GNL), principalmente dal Qatar, seguito dagli Stati Uniti.

 

Infine, Ankara ha già annunciato che continuerà la sua attività di esplorazione nel mediterraneo orientale. Attività che ha causato molte frizioni, specialmente con la Grecia, spalleggiata da Francia ed Egitto, per via delle zone economiche esclusive contestate. Tanto da far temere per uno scontro aperto tra i due paesi afferenti la NATO. 

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