"Mercanti di uomini": cosi' l'occidente finanzia il jihadismo dalla Libia alla Siria

5752
"Mercanti di uomini": cosi' l'occidente finanzia il jihadismo dalla Libia alla Siria



di Fulvio Scaglione* - Linkiesta


I conflitti in Siria, in Afghanistan e in Iraq non sono stati onorevoli iniziative umanitarie, bensì guerre sporche, motivo di continuo imbarazzo per i politici, per l’esercito e per l’Occidente”. È una verità triste e nota che, però, non sarà mai raccontata abbastanza. E fa piacere ritrovarla in uno studio che non solo parla della “fine della verità” in Siria e su altri fronti ma prova, con successo, a inserire il tutto in un quadro più ampio, come si dice oggi: globale.


Mercanti di uomini . Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il jihadismo (Rizzoli), di Loretta Napoleoni, appena sbarcato in libreria, è un libro perfetto per cominciare ad affrontare le conseguenze culturali di questa globalizzazione senza geografia né antropologia in cui tutti siamo immersi e che, inevitabilmente, si scontra con la realtà di un pianeta dove, al contrario, i tratti geografici e antropologici contano ancora. Eccome, se contano.


L’idea folle che un solo modo di pensare, il nostro ovviamente, potesse essere “esportato” a ogni latitudine (quindi a dispetto di ogni vicinanza e legame) e imposto a qualunque popolo (quindi con disprezzo di storie e culture) ci sta facendo danni enormi e destabilizza il pianeta oltre ogni immaginazione.
Cominciare a raccontarlo svelando i retroscena dei rapimenti e del traffico di essere umani è un approccio geniale, perché gli uni e l’altro sono una faccia della stessa medaglia (la Napoleoni cita Rob Wainwright, direttore di Europol: “Il viaggio del 90% dei rifugiati arrivati in Europa è agevolato da un’organizzazione criminale”), quella di un’industria criminale che, a sua volta, non è che l’altra faccia di quella globalizzazione senza senso che ci viene presentata come dono gratuito di libertà e democrazia.


Il risultato è un perpetuo auto-inganno, un racconto del mondo che ha rapporti sempre più scarsi con la realtà del mondo. Parte corposa del libro è dedicata ai giornalisti e ai cooperanti rapiti in Medio Oriente, in particolare in Siria. E ciò che ne esce è esattamente ciò che è stato per anni negato: “L’insurrezione siriana non era guidata dall’esercito idealizzato di combattenti per la libertà nato della Primavera araba. Piuttosto, era un ginepraio di jihadisti, delinquenti, signori della guerra, sequestratori e terroristi alla costante ricerca di soldi e armi”. Per dirla altrimenti, con le parole della giornalista olandese Joanie de Rijke, a suo tempo rapita in Afghanistan dai talebani: “Di fatto, in Siria i media hanno preso una posizione ben precisa. Hanno violato la regola fondamentale della nostra professione, la neutralità, ed è per questo che non ci è giunta alcuna notizia di siriani pronti a sostenere il regime”.


Con la stessa lucidità il libro della Napoleoni analizza le connessioni tra il jihadismo, l’universo insurrezionale (di cui la Napoleoni parla n questi termini: “L’albero genealogico delle organizzazioni armate “moderate” in Siria – quelle che l’ambiziosa coalizione del presidente Obama ha sostenuto fin dall’estate del 2014 con campagna di bombardamenti, addestramento militare, fornitura di armi e lezzi finanziari – è molto intricato… assomiglia a una rete incestuosa di alleanze, rapporti personali, inganni, partnership delinquenziali e joint venture tra gruppi armati”) e il traffico di migranti che ha investito l’Europa. Nel 2015 la “tassa” sui migranti siriani che fuggivano in Turchia ha fruttato all’Isis mezzo milione di dollari al giorno al solo confine con la Turchia laddove, come racconta un rifugiato che ha fatto il viaggio, “non rischi che le guardie di frontiera ti sparino addosso”. E si parla del confine che proprio nel 2015 la Nato corse a proteggere dopo l’abbattimento di un caccia russo da parte dei turchi.


Ha dunque ragione chi (vogliamo fare un nome indecente: Donald Trump) giudica l’Isis la principale minaccia planetaria alla sicurezza. Non tanto in sé ma perché è la punta acuminata di una piramide che ha una base molto larga di storture, abusi e politiche sbagliate. Queste tragedie ci riguardano. E non solo come “vittime”, parte che ci piace assumere quando una bomba scoppia in una delle nostre città o i migranti mettono a fuoco un Cie. Ma come attori protagonisti, ruolo spiacevole che infatti tendiamo a respingere. Ma Iraq, Siria, Libia, Somalia e altri fallimenti continueranno a turbare le nostre notti. Compresa quella dell’informazione.


*Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia. di Giuseppe Masala Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS di Michelangelo Severgnini Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS

Il Colonialismo della mozione congiunta PD, M5S, AVS

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Mattarella firma la legge liberticida di Michele Blanco Mattarella firma la legge liberticida

Mattarella firma la legge liberticida

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti