Rai. Dal profondo inchino alla genuflessione a Israele
di Patrizia Cecconi
E così, dopo aver a lungo atteso la rettifica da parte della Rai dell’affermazione errata circa la capitale di Israele nel quiz detto “L’eredità”, a distanza di ben 16 giorni dall’evento, il conduttore Insinna ha parlato! Ma cosa ha detto il bravo conduttore? Ha detto che dopo aver (erroneamente) corretto la risposta della concorrente si era reso conto, ma solo per le numerose proteste ricevute, di aver involontariamente evocato “una disputa così delicata” visto che sulla questione “esistono posizioni diverse” e di questo la Rai, non ritenendo di “aver titolo ad entrare” in detta disputa, si scusava e la domanda veniva annullata.
Lo avranno capito gli assidui spettatori di questo quiz, che la Rai – dopo aver impiegato sedici giorni per rispondere, sedici giorni durante i quali ha ricevuto centinaia di email; dopo essere stata citata per il suo servilismo in diversi articoli ripresi anche dall’Huffington Post; dopo aver avuto un sit-in sotto la sua sede rifiutandosi, scorrettamente, di ricevere una delegazione di manifestanti; dopo aver ricevuto, e malamente risposto, alla lettera di protesta dell’ambasciata palestinese – ha fatto un NUOVO PROFONDO INCHINO A ISRAELE ed ha nuovamente SCHIAFFEGGIATO L'ONU ignorando le sue Risoluzioni e riducendo a una disputa tra due contendenti quella che invece è una VIOLAZIONE DELLA LEGALITA’ INTERNAZIONALE perpetrata da Israele? Voi dite che l’avranno capito? VERGOGNA RAI, vergogna sia per il livello di trasmissione in cui si regalano migliaia di euro a chi indovina la capitale della Francia o la lunghezza di un fiume, incentivando “il diritto all’ignoranza”, e vergogna doppia per il secondo inchino fatto a uno Stato che è il paradigma della vittoria della forza contro le ragioni del diritto. Complimenti Rai, complimenti sinceri per essere passata dal profondo inchino alla proskynesis, la genuflessione verso lo Stato che si macchia ogni giorno di sangue palestinese e che si dice addestri le polizie di varie parti del mondo, comprese quelle statunitensi, nella tecnica omicida del KRAV MAGA, quella del ginocchio sul collo per spiegarci, cui vengono sottoposti palestinesi di ogni età, a volte restando uccisi, come il povero George Floyd a Minneapolis, ma senza che il mondo si muova né tanto meno si commuova per loro, e questo grazie anche a sciocche trasmissioni e al servilismo di chi non riesce a dire chiaramente che Gerusalemme NON è la capitale di Israele ma è il tentativo di Israele di annetterla al suo Stato così come vorrebbe fare con la Cisgiordania.