Se avevate ancora qualche dubbio sulla natura dell'Amministrazione Biden...

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Se ancora avete dubbi sulla natura guerrafondaia dell'Amministrazione guidata dal Joe Biden, il Democratico, basta guardare a quali modelli si ispira.

Da ultimo, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha scelto ed elogiato un suo illustre predecessore come modello:  Madeleine Albright.

Chi sarebbe? Per farvi capire chi sia il modello, basta citare la sua giustificazione delle sanzioni USA contro l'Iraq.

Blinken, su Twitter, venerdì scorso, ha salutato Albright, ex ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite e segretario di stato durante la Presidenza di Bill Clinton, definendola una "donna coraggiosa".

 

 

"Durante la sua carriera diplomatica come ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite e prima donna Segretario di Stato, la sua tenacia ed efficacia hanno reso gli Stati Uniti più forti e più rispettati a livello globale", ha twittato Blinken, aggiungendo che Albright è un modello per lui e "molti dei nostri diplomatici."

Blinken, insomma, si è scelto come modello come la Albright chi in un'intervista di 60 minuti con Lesley Stahl, sostenne che la morte di mezzo milione di bambini iracheni presumibilmente a causa delle sanzioni "ne valeva la pena".

Se questo è il modello, c'è da stare poco allegri.

Albright in seguito ha criticato l'intervista di Stahl, sostenendo che è caduta inconsapevolmente in una trappola tesa dal giornalista e non intendeva sostenere che i bambini iracheni siano superflui. 

Tuttavia, nonostante le polemiche per questa intervista, non ha cambiato idea sulle sanzioni .

Alla domanda in un evento a Charlottesville nel 2012 sulle sanzioni statunitensi all'Iran, Albright ha respinto apertamente il parallelo con l'Iraq, dicendo che "non erano assolutamente la stessa cosa".

Albright è stata anche uno delle più esplicite sostenitrici del bombardamento NATO della Jugoslavia guidato dagli Stati Uniti nel 1999.

È stata anche criticata per aver impedito ai caschi blu delle Nazioni Unite di intervenire nel genocidio in Ruanda,  come denuncia questo rapporto.

Più recentemente, l'ex diplomatica ha provocato altre polemiche per aver affermato che esiste "un posto speciale all'inferno per le donne" che non avessero sostenuto l'allora candidata presidenziale Hillary Clinton.  

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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