Sul tormentone #maglietterosse

7999
Sul tormentone #maglietterosse



Magliette rosse per chiedere l’”apertura dei porti”. Peccato che nessuno, tra i maître à penser della “sinistra” (tra i quali spicca il Segretario di Rifondazione Comunista) che hanno promosso l’iniziativa, si domandi perché negli ultimi 9 anni (fonte UNHCR), con i nostri “porti aperti” e il PD al governo, le persone annegate siano state almeno 10.000.

Si, ma allora che fare?

Asseriva Ambrose Bierce: “Un cinico vede le cose come realmente sono e non come dovrebbero essere.” E allora che si abbia l’onestà di dire che se oggi sono centinaia di migliaia i disperati che si riversano sulle nostre coste, questo dipende – oltre, ovviamente, dalla miseria e dalla guerra che attanaglia la stragrande maggioranza di questi – dalla loro certezza che saranno, comunque, accolti, fossero pure persone che non avrebbero alcun diritto. E questo grazie all’abominevole inefficienza di strutture quali le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale.  “Inefficienza” per modo di dire perché tre anni per esaminare una pratica, che all’estero richiede qualche giorno, e pochissime effettive espulsioni significa far crescere a dismisura – oltre alla xenofobia - un insostenibile,  e spesso criminale, business dell’accoglienza.



Ma non è solo il malaffare a impedire un efficiente sistema dell’accoglienza considerando che c’è chi – magari in nome di rispettabilissime considerazioni umanitarie – pretende  per chiunque metta piede in Italia (anzi, per chiunque metta piede in una Libia dipinta come un campo di sterminio) il diritto di essere accolto da noi. Una proposta ragionevole? Crediamo di no. La tragedia dell’esodo di milioni di disperati deve essere affrontata con ben altre risposte. Ad esempio scendendo in piazza contro le spoliazioni imperialiste e contro le guerre e l’affamamento tramite sanzioni che l’Occidente sta imponendo al resto del mondo. E anche con una corretta gestione dell’accoglienza che preveda rapide e certe espulsioni.
Chi non vuole riflettere su questo, continui a baloccarsi con le magliette rosse.
 
Francesco Santoianni
 
Articolo già pubblicato su pecora rossa.it
 
 
 
 
 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace di Giuseppe Masala Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta" di Michelangelo Severgnini Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Come la Grecia di Michele Blanco Come la Grecia

Come la Grecia

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti