Vogliono impiccare l'Italia con lo spread per fare come in Grecia

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Vogliono impiccare l'Italia con lo spread per fare come in Grecia



di Giuseppe Masala*
 

Non c'è una ragione economica razionale che giustifichi il differenziale di tassi tra i btp italiani e quelli degli altri paesi in particolare quelli tedeschi usati come benchmark. 

Abbiamo un attivo di bilancia commerciale da 50 mld euro l'anno. Un attivo di 60 mld annui di saldo di partite correnti. Viviamo dunque abbondantemente al di sotto delle nostre possibilità. La ricchezza finanziaria dei residenti ammonta a 4400 mld di euro a fronte di un debito pubblico in mano a residenti esteri (spesso gli stessi italiani che hanno investito in fondi stranieri che acquistano poi titoli di debito pubblico) di 700 mld. Una situazione invidiabile, se paragonata a paesi quali Francia e Spagna che hanno il saldo delle partite correnti in deficit cronico e quindi costrette ad importare capitali dall'estero a debito per bilanciare.

Questa assurda fiammata del differenziali sui tassi è spiegabile sono con motivazioni esogene alla logica economica. Vogliono impiccarci partendo dalla scusa ridicola di un parametro che non conta una beata mazza e con l'aggravante che lo sforamento è presunto e frutto di una stima econometrica: il nulla. Si manda in crisi di liquidità il sistema bancario di un paese sano in base ad una stima econometrica? No. In un mondo ragionevole decisamente no. 

La verità vera è che il Reich vuole la capitolazione: la firma di un memorandum che ci impegni a determinate politiche economiche e alla svendita degli assets nazionali esattamente come in Grecia. E tutto questo indipendentemente dalla volontà del popolo italiano e da quello che intende votare. Vogliono la guerra. 

E i peggiori cani rabbiosi sono italiani, a partire da quell'oscurissimo personaggio che di nome fa Mariotto Draghi, impelagato nelle peggiori e oscure vicende della storia economica italiana degli ultimi trent'anni. 
Non mi pronuncio sul PD ridotto a Forza Spread che vorrebbe una manovra in ossequio ai dictat brussellesi. Non curante del fatto che si tratterebbe di una manovra suicida ed irragionevole: l'economia mondiale sta rallentando fortemente e il QE della BCE terminerà a dicembre, ciò significa andare dritti dritti in recessione senza una manovra espansiva (peraltro quella del governo italiano è troppo prudente). Ma a loro che gli frega? L'importante è che riprendano le mangiate sotto l'occhio benevolo dei tedeschi e dei francesi: al vassallo ubbidiente l'Imperatore consente di grassare il suo Popolo.

A queste condizioni non rimane altro che uscire. Curandosi di procurare ai nostri fratelli europei il maggior danno possibile.

*post Facebook del 19/10/2018

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