Il genocidio non conta? Censure per artisti, ma non per tutti
Collettivo Palestina Roma Trullo
Abbiamo tutti assistito increduli all’annullamento dell’esibizione presso la Reggia di Caserta di uno dei più grandi direttori d’orchestra viventi, Valerij Gergiev. Motivazione? E’ russo, e non ha preso le distanze dal governo del suo paese. Che sta facendo la Russia? Sta conducendo una guerra di risposta al mancato rispetto dell’Ucraina degli accordi di Minsk, e all’allargamento della Nato verso est, inglobando dal 1990 ad oggi ben 16 nuovi paesi dell’est Europa. Ricordiamo a questo proposito un altro inquietante episodio di censura, quando il giornalista Marc Innaro, storico corrispondente della Rai da Mosca, parlando di questo allargamento e facendo vedere la cartina geografica corrispondente, dall’oggi al domani venne ‘sollevato’. dall’incarico. Nella cieca furia anti russa ne fecero le spese anche Dostoevskij, escluso da pièce teatrali, gatti russi putiniani esclusi da mostre feline e via delirando. Ora, grazie a Pina Picierno, deputata europea del PD, viene rispolverata questa demonizzazione di un paese, la Russia, a cui dobbiamo riconoscenza eterna, per avere sconfitto, come Unione Sovietica, il Nazismo in Europa, sacrificando 27 milioni di combattenti sovietici!
Quando e perché il direttore Valerij Gergiev avrebbe dovuto fare queste dichiarazioni di “presa di distanza”? Non è dato sapere. L’unico fatto che viene addebitato al grande artista è l’aver ricevuto dal Presidente del suo paese, Vladimir Putin, una onorificenza per la sua eccellenza artistica, con tanto di foto ‘accusatrice’.
Ora, ci saremmo aspettati che la suddetta “presa di distanza” dal proprio paese fosse stata richiesta, a maggior ragione, al direttore d’orchestra israeliano Daniel Oren, dato che il suo governo sta facendo, non una guerra, ma un abominevole Genocidio, contro il popolo palestinese, bombardando massicciamente da un anno e mezzo abitazioni, ospedali, scuole, uccidendo giornalisti, medici e personale dell’Onu, affamando scientemente bambini, donne, uomini, con il chiaro intento di attuare una definitiva pulizia etnica. Tutto ciò impunemente!
Invece nulla è stato chiesto a questo artista israeliano, che il 25 luglio scorso si è esibito, in tutta tranquillità, presso la stessa Reggia di Caserta!
Su questi crimini la Pina Picierno di turno, e tutto il carrozzone politico e mediatico che sostiene lo stato terrorista di Israele, non dicono nulla! Anzi la deputata PD incontra con tutti gli onori i militari dell’IDF con una disinvoltura impressionante, così come Netanyahu (il cui vero nome è Milejkowski, in quanto colono polacco) pur essendo stato incriminato dalla Corte penale internazionale, viene accolto con grande deferenza da vari capi di governo, in Usa e in Europa.
Chiediamo a questo punto che il direttore d’orchestra israeliano Daniel Oren chiarisca la sua posizione rispetto al Genocidio che il suo paese sta attuando a Gaza, e lo condanni. Se non lo fa è connivente! In tal caso contesteremo ogni sua esibizione, non essendo tollerabile questo sfacciato doppio standard che l’Italia sta utilizzando.
Rimane la percezione di essere oggi in una situazione di impotenza estrema, di fronte alle efferate e folli carneficine fatte da Israele, contro le quali il mondo intero si sarebbe dovuto fermare! Ma tutto va avanti senza scosse, manifestazioni oceaniche in tutto il mondo, gente che si è data fuoco contro il genocidio, mobilitazioni di ogni specie, non hanno inciso su nulla, tranne che su una cosa, certamente importantissima, e cioè avere accresciuto enormemente la conoscenza e la consapevolezza dei crimini sionisti, e la solidarietà mondiale verso il popolo palestinese.
Cii domandiamo se, oltre agli scopi di pulizia etnica della Palestina, ci sia in questa impunità totale di Israele, anche un altro obiettivo che solletica gli animi di tutti questi leader occidentali assassini: cioè far passare il concetto che la Resistenza dei popoli è definitivamente bandita dalla storia, chi oserà ribellarsi a sopraffazioni, massacri, distruzioni, sarà trattato allo stesso modo, cioè sterminato. Nostro compito quindi è e sarà ricostruire faticosamente una forza che abbia anche un potere di incidenza. Su questa parola ci piace ricordare la canzone di Giorgio Gaber ‘La libertà’, che nella prima versione non recitava ‘Libertà è partecipazione’ bensì ‘Libertà è spazio di incidenza’, concetto molto più pregnante. Ecco, nelle ‘Democrazie occidentali’, dove, sulla carta, la sovranità dovrebbe appartenere al popolo, lo spazio di incidenza del ‘popolo’, è arrivato al grado zero. Così come tutte le altre sciocchezze sui ‘nostri valori’, che si stanno sempre più qualificando con i loro nomi reali: prepotenza, sopraffazione , sfruttamento, stordimento mediatico delle masse. In una parola il capitalismo, che è il nostro primo nemico.