Il popolo di Haiti in rivolta chiede la rinuncia del presidente
Circa 107 organizzazioni e istituzioni sociali, politiche ed economiche ad Haiti hanno chiesto questo sabato le dimissioni del presidente, Jovenel Moïse, attraverso una dichiarazione congiunta.
"Ci rivolgiamo a lei, signor Presidente della Repubblica, affinché riconosca la bancarotta della sua gestione negli affari pubblici e per chiederle di consegnare le proprie dimissioni alla nazione", afferma la nota.
Dopo quasi un mese di proteste anti-governative, il testo indica che il paese si trova in una "situazione caotica che annuncia un imminente disastro umanitario".
I rappresentanti popolari aspirano a un Esecutivo di Salvezza Nazionale e una transizione, dopo oltre due anni di instabile gestione dell'attuale presidente haitiano, "il governo ha perso il controllo dell'apparato statale", aggiungono.
I settori che supportano il documento chiamano all'unità nazionale per trovare soluzioni alla crisi di Haiti, chiedendo anche il ripristino dell'ordine pubblico, il funzionamento dei servizi, i programmi di emergenza per i più vulnerabili, l'ordine delle finanze pubbliche, tra le altre richieste.
I firmatari includono organizzazioni sindacali, di agricoltori, donne, giovani e per i diritti umani. Inoltre, la Camera di Commercio e Industria di Haiti; Associazione delle industrie haitiane; Brigata sindacale anticorruzione, Movimento Unificato dei Trasportisti haitiani; Confederazione Nazionale Voodoo di Haiti; Associazione dei piccoli contadini haitiani e piattaforma nazionale dei sindacati dei trasporti.
Nell'ultimo mese, le organizzazioni internazionali hanno denunciato la crisi socioeconomica nel paese dei Caraibi e hanno inviato una lettera aperta di solidarietà al popolo di Haiti, dove hanno ribadito il loro forte sostegno alla lotta nazionale.
Y mientras tanto en #Haiti. Hoy día de movilización, sigue la información en @teleSURtv. Video cortesía ALBA MOVIMIENTOS. pic.twitter.com/6Bimr0B8Gj
— Patricia Villegas Marin (@pvillegas_tlSUR) October 11, 2019