Il vero (e taciuto) aspetto preoccupante di Fratelli d'Italia

11714
Il vero (e taciuto) aspetto preoccupante di Fratelli d'Italia

 

Comincio a provare molta stanchezza nel leggere la solita lagna sul neofascismo della Meloni e del suo partito. Sicuramente esistono contatti con quella realtà culturale deteriore e detestabile. Ma lasciare che l'analisi si concentri solo sui termini ideologico-simbolici impedisce di mettere a fuoco la complessità dei processi politici in atto.

Questa complessità non risiede né nella discendenza postfascista di Giorgia Meloni, né nel programma politico, il quale è in fondo un'accozzaglia di scempiaggini che tiene insieme un po' di tutto, persino pezzi di "agenda Draghi". Al contrario credo che riguardi principalmente la saldatura sociale che FdI è stata in grado di compiere. Il partito della Meloni riesce ad ottenere il voto di settori importanti delle classi disagiate che in passato avevano votato per il M5S e più recentemente per la Lega. Essere rimasto fuori dalla maggioranza del governo Draghi ha infatti consentito a FdI di apparire come un partito di protesta e antisistema.

L'aspetto notevole di FdI è però quello di avere dalla propria parte pezzi estremamente significativi dell'establishment, soprattutto straniero. Giorgia Meloni ha ottenuto l'endorsement esplicito americano con Hilary Clinton e con una campagna molto positiva da parte della stampa internazionale. Lo stesso Mario Draghi al Meeting di Comunione e liberazione ha sostanzialmente respinto le preoccupazioni verso la nascita di un governo a trazione FdI. A questo poi si aggiungono le candidature di uomini vicini ai centri di potere, tra cui spicca la figura di Giulio Tremonti, probabile ministro dell'economia o addirittura Presidente del Consiglio.

La serrata campagna giornalistica per separare il PD dal M5S e da Calenda e per impedire una loro coalizione contro la destra è un ulteriore elemento che aiuta a comprendere le intenzioni dei gruppi nazionali di potere, anche quelli fintamente progressisti di Repubblica, che ha largamente favorito la frammentazione nel campo della sinistra (sinistra qui intesa solo in senso convenzionale).

Establishment italiano e straniero e voto di protesta trovano dunque saldatura nel consenso di FdI. L'indirizzo fanatico-atlantista e neoliberista di questo partito ha quindi una base di elettori che per appartenenza di classe dovrebbero votare altrove, ma che per l'assenza di una sinistra politica e per la sciagurata nascita del governo Draghi ora guardano a destra.

Io trovo molto preoccupante che l'establishment, seppure in modo paradossale, possa avere una base sociale da mobilitare e di cui indirizzare la rabbia. È un fatto che porterà delle conseguenze. Chi si reputa antifascista (e conosce la storia del fascismo) dovrebbe prendere in considerazione questo dato molto più del folklore della camicia nera.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L'Europa che non c'è di Loretta Napoleoni L'Europa che non c'è

L'Europa che non c'è

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza” di Michelangelo Severgnini RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Il vocabolario è saturo di Paolo Desogus Il vocabolario è saturo

Il vocabolario è saturo

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev di Marinella Mondaini Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania di Michele Blanco Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti