Lavrov: le sanzioni occidentali non hanno alcun impatto sulla cooperazione Russia-Turchia
Le recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Turchia, sulla carta paesi alleati nell’ambito della NATO, hanno come obiettivo principale quello di allontanare Mosca e Ankara, visto che i due paesi hanno concluso l’affare sui sistemi missilistici S-400 prodotti dalla Russia nonostante le forti pressioni statunitensi per far saltare l’accordo e inoltre Russia e Turchia sembrano aver trovato un certo equilibrio nei vari fronti caldi dove spesso gli interessi dei due paesi non sono proprio convergenti.
A tal proposito il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov dopo i colloqui con il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu, ha affermato che le sanzioni occidentali non hanno alcun impatto sulle relazioni Russia-Turchia, come riporta l’agenzia TASS.
"Le relazioni tra Russia e Turchia sono autosufficienti e non dipendono dalle azioni e dai capricci aggressivi e ostili di nessuno. Si basano sugli interessi nazionali dei due paesi e sulla loro determinazione a continuare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa cercando un equilibrio di interessi”. Ha dichiarato Lavrov in risposta a una domanda. "Le nostre relazioni avevano acquisito importanza strategica molto prima che l'Occidente iniziasse a minacciare e introdurre le sue sanzioni unilaterali illegittime", ha aggiunto l’esperto diplomatico russo.
Allo stesso tempo, Lavrov ha sottolineato che Russia e Turchia hanno perseguito politiche estere indipendenti e hanno coordinato i loro sforzi per promuovere gli interessi dei due paesi e mantenere il loro equilibrio. "Questo è il motivo per cui (Mosca e Ankara) provocano indignazione tra coloro che in Occidente cercano di utilizzare pratiche di concorrenza sleale in tutti i settori, inclusi l'economia, il settore energetico e la cooperazione per la difesa", ha sottolineato il capo della diplomazia di Mosca.
Nagorno-Karabakh
Riguardo la situazione venutasi a creare nella regione dopo il conflitto tra Armenia e Azerbaigian, Lavrov ha affermato che Ankara vuole aiutare le parti in conflitto ad adempiere ai loro impegni e la Russia valuta positivamente questi sforzi, come riporta il quotidiano Aydinlik.
Il diplomatico russo ha poi affermato che il lavoro per istituire un centro di controllo del cessate il fuoco nella regione con l'iniziativa di Erdogan e Putin continua e che in breve tempo sarà operativo. Lavrov ha inoltre dichiarato di essere d'accordo con la parte turca che la situazione in Karabakh non dovrebbe essere sfruttata da nessuno.
Il ministro degli Esteri di Mosca ha quindi evidenziato che il formato Astana è la migliore soluzione.
Libia
Altro fronte caldo è quello libico. Russia e Turchia si trovano su fronti opposti.
Circa gli appelli per la ricerca di paesi garanti per il proseguimento della pace in Libia, Lavrov ha affermato che i garanti sulla situazione nel paese sono già tanti, e che questo numero andrebbe ridotto.
Notando che ci sono alcune violazioni del cessate il fuoco in Libia, Lavrov ha detto: "In Libia, la situazione in generale si è stabilizzata. Gli accordi firmati rimangono validi. Dobbiamo sostenerli insieme. Dobbiamo farlo sostenendo le attività del comitato militare 5 + 5 istituito dalle parti".
Infine una riflessione sulle risorse naturali. Il petrolio in Libia è ricchezza comune del popolo libico, Lavrov ha sostenuto che tutte le parti dovrebbero ottenere una quota del reddito ottenuto dalle esportazioni di petrolio.