Pepe Escobar - La kakistocrazia UE e la Guerra Eterna contro la Russia
di Pepe Escobar – Strategic Culture
[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]
Non bisogna mai interrompere il nemico quando sta commettendo un suicidio seriale (in stile splatter americano al contrario, quando il serial killer resuscita sempre). Nel caso della kakistocrazia dell'UE, l'autodistruzione seriale è sempre un dato di fatto, e sempre alle stelle.
Così gli EUrocrati di Bruxelles hanno appena adottato il loro 17° ciclo di sanzioni contro la Russia – il limite è il cielo – che prende di mira quasi 200 petroliere della cosiddetta flotta ombra russa. Il pacchetto, approvato dagli Stati membri dell'UE, comprende le proverbiali decine di congelamenti di beni e divieti di visto.
L'accoppiata UE + Regno Unito sta anche studiando come inasprire il tetto del prezzo del petrolio per la Russia a 50 dollari al barile, con l'obiettivo di “danneggiare” le entrate energetiche della Russia.
Spunto per una gigantesca pipeline di risate da parte di tutto il Sud Globale, in particolare India e Cina. Come se potessero impedire qualsiasi nave della flotta ombra, o se l'OPEC+ si preoccupasse di un misero tetto unilaterale del prezzo del petrolio imposto dall'UE.
Qualificare le azioni dell'UE come anti-intellettualismo autodistruttivo è in realtà benevolo. Il quoziente intellettivo delle persone ai vertici di Bruxelles è al livello di un verme smembrato, esemplificato dalla pazzoide pupa estone che in teoria rappresenta la politica estera di 450 milioni di cittadini dell'UE. Bruxelles è stata ridotta a una patetica fossa di serpenti della propaganda estone con un odorino di accento britannico.
L'SVR [Il servizio informazioni estero russo] ha notato come ci sia un'ondata di disperazione a Bruxelles per “l'errore” di nominare l'imbecille estone, universalmente nota per “un'incompetenza assoluta” e “l'incapacità di costruire ponti” proprio cringe con i leader dell'UE. È già stata rimossa dalla pianificazione della politica strategica di difesa dell'UE.
Tuttavia, la sindrome demenziale con i pacchetti di sanzioni continuerà a rotolare – redatta da carrieristi con grassi stipendi che si preoccupano solo del loro pacchetto pensione d'oro.
Il prossimo, il 18°, dovrebbe essere il più grande pacchetto di sanzioni della Storia, secondo il mulino dei pettegolezzi di Bruxelles, non solo accusando la Russia di molteplici posizioni di Guerra Ibrida e di presunto uso di armi chimiche (quando in realtà sono i neo-nazisti del Paese 404 a ricorrervi), ma prendendo di mira diverse aziende russe del settore della difesa, oltre a società e intermediari di Paesi terzi che forniscono prodotti sanzionati alla Russia.
A ciò si aggiunga che il cancelliere tedesco BlackRock sta attivamente facendo pressioni per un divieto dell'UE sul gasdotto Nord Stream – bloccando ogni possibilità di cooperazione commerciale tra Stati Uniti e Russia, già segnalata da Trump. Questo divieto farà parte del 18° pacchetto.
Spunto al Gran Maestro Sergey Lavrov, che ha recentemente sentito il bisogno di sottolineare che i politici EUro-trash che vietano il ritorno del NordStream sono “o malati o suicidi”.
Spennare la Russia: beh, tanti auguri
Sul fronte del Baltico, c'è dell'altro, naturalmente – in un registro “Pirati del Baltico”: si tratta della missione "Baltic Sentry", ad alta intensità di SIGINT, che mira a bloccare l'attività marittima russa. La Francia ne fa parte, il che implica il coinvolgimento diretto di un membro non regionale della NATO, a differenza, ad esempio, della Norvegia.
I russi non si lasciano intimorire. Una forte possibilità è che scortino le navi russe con droni navali e aerei multifunzionali completamente equipaggiati con strumenti di ricognizione e combattimento.
Tuttavia, sul fronte orwelliano, non c'è niente di meglio del “tribunale” anti-russo annunciato il 9 maggio dai ministri degli Esteri dell'UE a Leopoli, insieme a Kiev, per “chiamare a rispondere i massimi rappresentanti della leadership russa”. Sono coinvolti 30 Paesi partner, tra cui Regno Unito e Australia. Gli Stati Uniti sono fuori.
La truffa è stata minuziosamente decostruita da Thomas Röper, che ora è ferocemente demonizzato e censurato dall'UE, anche se è un giornalista e cittadino UE di nazionalità tedesca. Sì, Bruxelles ora sanziona i suoi stessi cittadini capaci di pensiero critico, fino a congelare i loro beni e a vietare loro di visitare il proprio Paese. E questo è solo l'inizio.
Il nuovo “tribunale” canguro dell'UE sarà istituito dal Consiglio d'Europa – ed emetterà sentenze anche in contumacia, attraverso 15 giudici eletti per 9 anni ciascuno, il tutto costando all'EUrocrazia circa 1 miliardo di euro.
Inutile aggiungere che questo “tribunale” canguro non ha alcuna base di diritto internazionale, non essendo approvato dall'ONU; ma è invece un club privato del frammentato Occidente. Dovremmo seguire i soldi per capire la logica.
Pochi oggi ricordano che l'anno scorso la Commissione europea (UE) ha concesso un prestito di 50 miliardi di dollari a Kiev; in realtà 35 miliardi da parte dell'UE e 15 miliardi da parte del G7. Il problema è che solo Bruxelles è responsabile del rimborso di questo prestito congiunto UE-G7. E il prestito dovrebbe essere pagato con le entrate annuali generate dai beni russi congelati – cioè rubati – nell'UE, che Bruxelles si rifiuta di rilasciare prima dei prossimi 45 anni.
Queste sono tutte decisioni ufficiali dell'UE, sancite dal Regolamento 2024/277. Traduzione: nessun media europeo ha informato i cittadini contribuenti dell'Unione che l'UE ha deciso formalmente di essere in guerra con la Russia per almeno i prossimi 45 anni.
Bruxelles ha fatto di tutto per rubare definitivamente i beni russi “confiscati”. Il problema è che gli EUrocrati della CE non hanno trovato un meccanismo per aggirare il diritto internazionale.
Entra in scena il “tribunale”. L'EUrocrazia costringerà il “tribunale canguro” a incolpare la Russia per tutto ciò che riguarda la guerra e la SMO; condannerà i membri del governo russo a pene detentive a lungo termine – in contumacia; e poi deciderà che la Russia deve pagare le riparazioni. Finale: il “tribunale” del canguro decide di rubare definitivamente i beni russi congelati.
Ancora una volta: secondo il diritto internazionale, questa è una rapina. Conseguenza chiave inevitabile: nessuno nel Sud Globale si fiderà più dell'euro e dei centri finanziari europei.
Questo scenario di demonizzazione della Russia pianificato sotto la sindrome demenziale dell'UE è in atto proprio mentre Trump 2.0 scommette ancora su una sorta di normalizzazione con la Russia attraverso una soluzione per l'Ucraina. Tuttavia, il fattore chiave è la vile paura collettiva della kakistocrazia dell'UE: se non derubano la Russia, non hanno i mezzi per ripagare il fatidico prestito di 50 miliardi di dollari ai sicari di Kiev.
Questo dovrebbe essere il fattore principale che spiega perché questa collezione di bastardi politici ha bisogno di intensificare senza sosta quella che è di fatto una Guerra Eterna contro la Russia.
Quindi aspettatevi solo ulteriore demenza da Bruxelles nel prossimo futuro. Come la brillante idea di istituire una banca militare unica per allocare i prestiti per la produzione di armi, una replica della Banca Mondiale con sede a Londra. Poiché non sono riusciti a trovare 120 miliardi di euro per creare un fondo militare unico europeo – l'economia tedesca, per esempio, continua a crollare – il loro piano B è questa banca.
Per tutta questa cornucopia di rumori e furori, la Russia rimane, ancora una volta, impassibile. L'aiutante di Putin ed ex consigliere per la sicurezza nazionale Nikolai “Yoda” Patrushev ha notato come la NATO stia “conducendo esercitazioni ai nostri confini su una scala mai vista da decenni. ... Si stanno addestrando per condurre un'ampia offensiva da Vilnius a Odessa, per impadronirsi della regione di Kaliningrad, per imporre un blocco navale nel Baltico e nel Mar Nero e per eseguire attacchi preventivi sui luoghi di stazionamento delle forze nucleari di deterrenza russe.”
Beh, tanti auguri con quel piano. Tanti auguri con la banca militare. E tanti auguri nel derubare la Russia senza contraccolpi.