Prof. D'Orsi - Perché l'aumento delle bollette "non è colpa di Putin". UE e i "nostri" speculatori i veri colpevoli

11612
Prof. D'Orsi - Perché l'aumento delle bollette "non è colpa di Putin". UE e i "nostri" speculatori i veri colpevoli

 

di Angelo D'Orsi

Nella narrazione che il sistema mediatico ci ha imposto da fine febbraio, anche l'aumento incessante, vertiginoso dei prezzi delle materie prime, e in particolare delle fonti energetiche a cominciare dal gas, “è colpa di Putin”.

Innanzi tutto, occorre sottolineare che la scelta delle sanzioni contro la Russia è un micidiale autogol dell’Europa e in particolare di un soggetto debole come l’Italia, che con la Federazione Russa aveva connessioni economiche importanti, e se ne stanno accorgendo tutti, tranne il nostro governo e le forze che lo sostengono, le quali mentre sono alleate nell’Esecutivo, fingono di combattersi in campagna elettorale. La loro linea-guida è un’obbedienza “pronta, cieca e assoluta” alla Nato e agli Usa. Ora, l’effetto delle sanzioni ha certamente favorito un abnorme aumento del prezzo del gas, che ora se la guerra proseguirà (Draghi ha addirittura annunciato che si andrà avanti fino alla riconquista della Crimea, in un delirante discorso per la ricorrenza del giorno dell’indipendenza ucraina pochi giorni fa...), importeremo dagli Stati Uniti pagandolo il quadruplo, mentre Mosca ha già una fila di acquirenti pronti a pagare anche in rubli il gas russo. E il gas che verrà dagli Usa arriverà in forma liquida, dopo aver attraversato l’Oceano, e bisognerà trasformarlo nel primitivo stato gassoso: di qui l’esigenza di “rigassificatori”, un manufatto industriale altamente inquinante, e che tra l’altro garantisce un gas di mediocre qualità, e a sua volta inquinante (ma a Washington non si può dire di no…).

Ciò detto, basta guardare l’andamento sul mercato internazionale del gas che la spiegazione di un aumento allucinante del prezzo è tutta interna all’Occidente, e alla lucida follia del capitalismo neoliberista. Al nostro Paese il gas non è mai mancato, finora, e le scorte sono alte, ma si deve alimentare anche con questo argomento l’odio per i russi. Il fatto è che il prezzo del gas non dipende dalla normale legge domanda/offerta, ma dalla volontà rapace degli speculatori internazionali che si erano scatenati fin dal dicembre del 2021, facendo salire i prezzi senza uno straccio di giustificazione. Dal 24 febbraio, inizio del conflitto in Ucraina, la speculazione (a partire dalla borsa di Amsterdam principale sede del mercato del gas) ha proseguito su questa linea, favorita dalle preoccupazioni che si sarebbero chiusi i famosi “rubinetti del gas russo”. A partire da quel momento la corsa in alto del prezzo è proseguita senza alcun intervento delle autorità politiche: l’Unione Europea aveva impartito come legge suprema il libero mercato dell’energia, senza limitazioni, senza regole, senza freni. E gli Stati aderenti devono uniformarsi: è “il libero mercato”, bellezza! È la gioia del finanzcapitalismo, cari cittadini! Sicché il prezzo è salito in meno di un anno, da 28 euro a 300 euro a megawattora (unità di misura per il gas). Tutto questo a beneficio della speculazione che fa capo a chi? Guarda caso a una holding finanziaria che si chiama International Exchange, e, sorpresa!, ha sede negli Usa.

Ma ovviamente gli speculatori sono anche tra di noi, e spesso in società a partecipazione statale (ENI, ENEL, ACEA, per esempio…) e stanno macinando utili mostruosi: sono i famigerati “extraprofitti” che il Governo Draghi ha tassato per un 25% (Macron in Francia ha colpito con un 40% e UP propone di tassare almeno al 90% (e sarebbe ancora una misura assai modesta). In sostanza mentre i ricchi si arricchiscono in maniera oscena, alcune migliaia di imprese, alcune decine di migliaia di famiglie, alcune centinaia di migliaia di individui, soffrono: esercizi commerciali e attività imprenditoriali rischiano di chiudere, con conseguenze inimmaginabili. E la proposta Draghi di un tetto al prezzo del gas è un imbroglio, perché deve intervenire la UE (rimangiandosi il suo ultraliberismo micidiale) a mettere un tetto al prezzo, per tutti i fornitori, mentre ora si sta ragionando di metterlo solo al gas russo, come ulteriore forma di sanzione. Insomma lorsignori ossia il capitalismo del nostro tempo si nutre di guerra, guerra non solo militare, ma commerciale, finanziaria, ideologica. E sulla guerra, sui morti, sulle distruzioni, i suoi esponenti ingrassano. Mentre “il popolo tira la cinghia”, come si diceva un tempo.
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!  di Giuseppe Masala Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!

Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani” di Michelangelo Severgnini “Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La rimozione dell'esistente di Giuseppe Giannini La rimozione dell'esistente

La rimozione dell'esistente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e lo stato di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e lo stato di Israele

Il PD e lo stato di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti