Sa(l)viano

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Dagli attacchi all'Iran alla destabilizzazione del Venezuela passando per Hong Kong, i sovranisti di cartone alla Salvini li troviamo sempre schierati con i democratico-liberali alla Saviano e Repubblica

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di Fabrizio Verde
 

Il Segretario Federale della Lega, Matteo Salvini, non ha perso occasione per mostrare ancora una volta la sua vera natura: il nuovo utile idiota di Washington. Altro che sovranità e difesa della Patria. Salvini agisce in base all’agenda imperiale stabilita oltreoceano. Insomma, un sovranista di cartone, Come tra l’altro noi de l’AntiDiplomatico andiamo affermando da tempo immemore. 

 

Questo il tenore di un post pubblicato dal sovranista di cartone: 

«Leggi liberticide, centinaia di arresti, violenze, persecuzione delle idee, morte: dopo il virus che ha infettato il mondo, il regime comunista cinese conferma il proprio volto spaventoso con la repressione di Hong Kong. Il governo italiano ha il dovere di prendere una posizione CHIARA e inequivocabile.

L’Iran che minaccia Israele, il Venezuela che affama e tortura, la Cina che contagia, massacra e aggredisce Paesi e ricchezze: troppi silenzi, troppi errori, troppa paura. Cosa c’è sotto? Solo incapacità e pavidità o anche altro?». 

 

Parole chiare. Superfluo anche commentarle. Potrebbero essere uscite direttamente dalla bocca di quel fossile risalente ai tempi della Guerra Fredda, Mike Pompeo, dal presidente Trump - che inspiegabilmente gode ancora di credibilità in certi ambienti - oppure dal fascioliberista brasiliano Bolsonaro. 

 

Salvini, Bolsonaro, Trump. Un bel trittico di sovranisti di cartone. 

 

Da notare inoltre come la posizione di Salvini sia molto vicina a quella del PD, di Repubblica, Forza Italia, del partito della Meloni, di Repubblica e finanche di +Europa e Roberto Saviano. I veri campioni dell’atlantismo italico. A prescindere che alla Casa Bianca sieda un presidente democratico o repubblicano.

 

Tutti uniti appassionatamente in nome dell’ipocrisia liberale e liberista. Di fronte al supremo interesse imperiale - perché a comandare in Italia è pur sempre Washington - tutti scattano immediatamente sull’attenti. 

 

Quindi «l’Iran minaccia Israele», «Il regime comunista cinese conferma il proprio volto spaventoso con la repressione di Hong Kong», «la Cina contagia, massacra e aggredisce Paesi e ricchezze», «il Venezuela affama e tortura». Insomma, queste scempiaggini senza alcun senso le ha proferite Salvini che denota di non avere senso del ridicolo, ma potrebbero essere tranquillamente messe in bocca a tutti gli altri. Il partito unico liberale e liberista è sempre prono al supremo interesse di Washington. Anche se la narrazione mainstream cerca di rappresentare questi attori politici come molto diversi tra loro. Addirittura con visioni del mondo e strategie agli antipodi. Siamo proprio nel campo della post-verità. 

 

Sostegno acritico alle politiche imperialiste di Washington. Attacchi forsennati all’Iran. Appoggio incondizionato ai golpisti venezuelani. Propaganda quotidiana contro la Cina. I liberali, liberisti e autoproclamati sovranisti italici formano parte dello stesso calderone atlantico e pro-imperialista.

 

Forse è per questo che attaccano, anche ricorrendo a palesi fake news, un Movimento 5 Stelle che pure ha palesato limiti, incomprensioni dello scenario geopolitico e delle dinamiche che muovono la politica internazionale. Ma in alcuni casi, come il riconoscimento del criminale golpista venezuelano Juan Guaidò, hanno provato a preservare la poca residua credibilità internazionale dell’Italia. 

 

Quest’ultima, infine, sembra essere scomparsa insieme alla Prima Repubblica. 

 

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