Siria, la proposta congiunta di Arabia Saudita e Giordania
La monarchia giordana intende proporre un "piano di pace arabo" congiunto volto a porre fine al conflitto in Siria, ha riferito, oggi, una fonte a conoscenza della questione all’agenzia Reuters.
Il piano dovrebbe essere discusso in una riunione nella città saudita di Jeddah, questo pomeriggio, alla presenza di diplomatici di Iraq, Giordania, Egitto e degli stati del Golfo, e mirata a discutere il potenziale ritorno della Siria nella Lega Araba.
L'incontro sarà anche incentrato sul "lancio di un ruolo arabo di primo piano dopo anni di tentativi internazionali falliti" per risolvere la crisi siriana.
La "tabella di marcia dettagliata" tratterà "tutte le questioni chiave... e risolverà la crisi in modo che la Siria possa ripristinare il suo ruolo nella regione e ricongiungersi alla Lega Araba", ha spiegato l'anonimo funzionario, aggiungendo che il piano mira anche ad "affrontare il conseguenze umanitarie, di sicurezza e politiche del conflitto”.
Inoltre, la Giordania ha condiviso questo piano con Washington e i principali stati dell'UE. Secondo il funzionario, il sostegno a questo piano da parte del mondo occidentale è fondamentale data l'estrema necessità di porre fine alle sanzioni, avviare la ricostruzione del Paese e rimpatriare i rifugiati.
Tuttavia, alcuni hanno suggerito che il rimpatrio dei rifugiati siriani in patria non è nell'interesse politico degli Stati Uniti.
Ciò avviene mentre il mondo arabo ha adottato misure per porre fine all'isolamento del governo di Damasco.
Due giorni fa, il ministro degli Esteri siriano è sbarcato in Arabia Saudita per una visita storica, e i due paesi hanno concordato un'eventuale riapertura delle ambasciate. L'Arabia Saudita ha anche invitato il presidente siriano Bashar al-Assad a partecipare al vertice della Lega Araba a Riad che si terrà a maggio. La Siria è stata sospesa dalla Lega Araba dal 2011.
Il piano promosso da Amman e Riad - due stati che hanno alimentato in modo significativo la guerra contro la Siria - incontra ancora l'opposizione nel mondo arabo, principalmente dal Qatar.
Ieri, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani ha ribadito che le ragioni della sospensione della Siria dalla Lega araba esistono ancora e che parlare di un suo ritorno nella Lega araba è solo una "speculazione".
Il premier del Qatar ha precisato che il suo Paese non intende normalizzare le relazioni con Damasco. Inoltre, non è chiaro se il Kuwait seguirà o meno la posizione di Doha, poiché ha recentemente dichiarato in seguito al terremoto che non aveva intenzione di ristabilire i legami con la Siria.