Sui "progressisti rispettabili" che vedono il "fascismo" in formato pasta

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Sui "progressisti rispettabili" che vedono il "fascismo" in formato pasta

Non ho seguito molto bene la vicenda della Pasta molisana (peraltro buonissima), ma mi pare che l'ombra del fascismo individuata in qualche formato (abissine...) abbia la stessa consistenza delle forme di resistenza e opposizione dei "progressisti rispettabili" che abbattono vecchie statue di Colombo negli States, impiegano gli asterischi per cancellare il presunto genere patriarcale, si fanno il selfie con cartelli indignati, pesci in testa, magliette rosse o comunque si mostrano indignati in altre pose boldriniane. Mi pare insomma che abbia la consistenza del vuoto pneumatico.
 
Negli ultimi dieci anni si sono contati in Italia quasi 20000 morti sul lavoro. Da tempo i contratti precari sono in continuo aumento e gli stipendi dei lavoratori italiani sono tra i più bassi del continente. La pubblica amministrazione è sotto attacco per un'indecente campagna di stampa alimentata da luoghi comuni sui dipendenti pubblici. Numerose aziende italiane hanno trasferito la loro residenza fiscale all'estero (un nome su tutti, la Fiat), e in ogni caso diverse multinazionali che operano nel nostro paese riescono ad eludere l'erario con effetti disastrosi sul tessuto economico nazionale. Società come Amazon sfruttano i lavoratori con turni massacranti per inviare in 24h inutili prodotti, anche a quei consumatori che magari da domani, per protesta, boicotteranno la Pasta molisana servendosi dei mirabolanti vantaggi di Prime per scegliere altre marche.
 
E guardate, questi che ho citato un po' a caso sono solo gli scandali più piccoli. Ci sono anche fatti e questioni di proporzioni ancora maggiori, come ad esempio l'attacco distruttivo alla Grecia tra il 2009 e il 2015. Oppure l'uso strumentale della violenza dei mercati finanziari contro l'Italia, salvo poi scoprire nel 2020, dopo la crisi Covid, che la BCE dispone degli strumenti per salvaguardare le economie dell'UE.
 
Di fronte a tutto questo, però, c'è qualcuno che vede il fascismo in un formato di pasta.
 
Ecco, direi che come ciliegina sulla torta va aggiunta al mio disordinato elenco la grande opera di manipolazione culturale capace di servirsi dell'inconsistente minaccia "fascista" per dirigere l'attenzione dei tanti progressisti rispettabili italiani ed europei su questioni marginali, come appunto quello della Pasta Molisana.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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