«Venezuela in default», una notizia costruita a fini politici

Possiamo fidarci degli annunci dati dai soliti noti della stampa mainstream in servizio perenne contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela?

19767
«Venezuela in default», una notizia costruita a fini politici



di Fabrizio Verde
 

I titoli sono ad effetto. «Il Venezuela è in default», gridano. Una circostanza che andrebbe a corroborare le montagne di fake news propalate da anni. Da lungo tempo, infatti, il circuito informativo mainstream si affanna nel voler dimostrare che il sistema economico socialista del Venezuela sarebbe in realtà insostenibile. Che l’unica strada praticabile da percorrere, volenti o nolenti, è quella del neoliberismo. Con il suo inevitabile corollario di fame e miseria crescente. 

 

Possiamo fidarci degli annunci dati dai soliti noti della stampa mainstream in servizio perenne contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela? La risposta è no. 

 

Come spiega l’analista internazionale Francisco González ai microfoni di RT, siamo di fronte a un «default mediatico». Perché sono i media a diffondere questa informazione falsa «per generare paura tra gli investitori privati». In maniera tale da impedire l’acquisto di obbligazioni e frenare gli investimenti in Venezuela. 

 

Insomma, siamo di fronte a un altro aspetto dell’assedio finanziario al Venezuela. Un attacco che comprende anche la manipolazione costante attuata dalla banca JP Morgan sul rischio paese del Venezuela, come ben spiegato in questo articolo di Mision Verdad tradotto da l’AntiDiplomatico.  

 

«Il rischio paese è un indicatore che permette di valutare lo stato di salute finanziario di un paese in base agli impegni di debito che ha contratto, cioè la sua capacità o incapacità di pagare. Nel caso venezuelano è la banca statunitense JP Morgan che elabora questo indice - denominato EMBI -, incentrato principalmente sui mercati emergenti».

 

Nell’articolo citato si afferma inoltre che «una lettura comparativa minima consente di constatare che, per quanto riguarda il Venezuela, questo indicatore è utilizzato per scopi politici». 


Leggi anche: Russia e Venezuela firmano un accordo per la ristrutturazione del debito di Caracas
 

«Secondo quanto reso noto dal presidente Nicolás Maduro, dal 2014 al 2017 sono state cancellate posizioni debitorie estere per un importo approssimativo di 70 miliardi di dollari, dimostrando che il paese ha capacità di onorare gli impegni e buona salute finanziaria. Senza compromettere gli investimenti in campo sociale ed economico», nonostante questo «secondo l'EMBI, il Venezuela è il paese più rischioso del mondo per gli investimenti, per cui la capacità di pagamento di uno Stato che ha rispettato gli impegni internazionali sarebbe presumibilmente compromessa. Dal 2014, il rischio del paese del Venezuela è passato da 1.458 a 2.989 punti. Vale a dire che ad ogni pagamento del debito venezuelano è sopraggiunto automaticamente un aumento del rischio». 

 

Tornando alla questione default, legata al rating di Standard & Poor’s, l’economista Luis Enrique Gavazut spiega che si tratta di una «dichiarazione affrettata». «Non è altro che un pagamento di interessi, è qualcosa di abbastanza routinario, di piccola entità», spiega Gavazut, se confrontato con la cancellazione degli interessi sul debito estero annunciati dal Ministro della Comunicazione, Jorge Rodríguez.  

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO di Michelangelo Severgnini CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Il vocabolario è saturo di Paolo Desogus Il vocabolario è saturo

Il vocabolario è saturo

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi" di Marinella Mondaini Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti