Alberto Bradanini - La fabbricazione del nemico
"Gli usurpatori di democrazia, in particolare le de-istituzioni europee, decidono anche chi devono essere i nemici.... senza che popoli e Parlamenti ne siano informati"
di Alberto Bradanini
Nel cosiddetto Regno del Bene il dissenso, proprietà assiologica qualificante del termine Democrazia, non è solo demonizzato, ma ormai criminalizzato. I detentori del potere – da non confondersi col governo, dei quali questo non è altro che un obbediente servitore, pronto a tutto in cambio di un po’ di palcoscenico, carriere e denari – assumono posture radicali contro chiunque si ostini a pensare con la sua testa, senza nemmeno un’eccedenza di apprensione davanti alla realtà fattuale e alla propria coscienza. Per costoro, le nervature strutturali della società non presentano alcuna crepa. Del resto, come dar loro torto se la maggioranza, nel sonno della ragione, si lascia consumare da TV e smartphone. Eppure, ciononostante, il potere resta inquieto: il silenzio dei più, dietro le quinte del palcoscenico, suscita qualche punta di nervosismo, poiché nessun potere potrà mai cancellare l’indomita tensione di ogni essere umano verso un mondo dove regnino pace, giustizia e libertà (non di forma, ma di sostanza).
Oggi, gli usurpatori di democrazia, tra cui occupano un posto d’onore le de-stituzioni europee, Commissione e entità affini, luoghi eterei affollati da privilegiati non-eletti - oltre 60.000 persone, con stipendi stellari, al servizio di corporazioni private, il cosiddetto mercato – decidono finanche chi debbano essere i nostri nemici, in occulta complicità con i governi, senza che cittadini e parlamenti dei paesi membri (almeno quelli) ne siano stati informati e consultati.
In questo drappo funebre, cotanti geni della lampada hanno un giorno decretato lo stato di guerra de facto contro un paese il cui esercito sarebbe schierato alle frontiere e, dopo quattro anni di energico avanzamento nel sud-est dell’Ucraina, sarebbe pronto, secondo tali vaneggiamenti, a sbaragliare la potenza di fuoco (persino atomico) di 32 paesi Nato armati fino ai denti. Nessun cenno, inoltre, alla ragione di tale ipotetica invasione da parte del paese più esteso al mondo, ma fa niente.
È di tutta evidenza che siamo di fronte a una favola per bambini in età prescolare. La decretazione del nemico da combattere, abusiva secondo la nostra Costituzione e quella di molti paesi europei, ci catapulta d’amblée nella schiera dei paesi cobelligeranti a fianco dell’Ucraina, alla quale non ci lega alcun trattato di mutua difesa, che non fa parte della cosiddetta Unione e insignificante per i nostri interessi strategici. L’Italia è infatti circondata da nazioni amiche, che non hanno alcun interesse e capacità di invaderci da terra o dal mare. Insomma, un insieme di insulti giuridici e geopolitici. Si dirà, ma il nostro Paese è legato alla Nato e all’Ue e dunque … dunque cosa? Le medesime ragioni valgono infatti per le citate istituzioni, che sono obsolete, la Nato (che avrebbe dovuto sciogliersi il 1° luglio 1991 insieme al Patto di Varsavia, ma non è mai troppo tardi!) o la Ue (creatura incestuosa e distruttiva sotto il profilo politico, economico, monetario, industriale e via dicendo). Un duplice livello di asservimento che rende vuota la nozione di sovranità popolare di cui all’art. 1 della nostra Carta Fondamentale. Resta un sogno indelebile che la nostra amata Penisola sperimenti l’avvento di una diversa classe dirigente, finalmente libera da ogni infondato sentimento di inferiorità nei riguardi dei paesi nord-euro-atlantici, capace di condurci fuori da questo inferno.
2. Malauguratamente, la Macchina della Distorsione e della Menzogna funziona a meraviglia, anche se milioni di cittadini manifestano l’intento di riappropriarsi dell’uso della ragione, abbandonando i racconti di fantasia. E dunque il martello dell’oppressione torna a colpire.
Le disgrazie che colpiscono Jacques Baud, ex colonnello, membro dei servizi di sicurezza svizzeri e analista strategico della Nato, ne sono una tragica derivata. Vediamo.
Il 15 dicembre scorso la Commissione europea, con il consenso dei paesi membri deve tragicamente sottolinearsi, approva un regolamento che possiede tutti i lineamenti di una sentenza. Tale atto normativo, nel vuoto di etica politica, viola le costituzioni formali e materiali dei paesi dell’Unione, oltre che dei cosiddetti Trattati istitutivi, un groviglio inestricabile, illeggibili come sono da qualsiasi cittadino europeo di intelligenza media. Qui si seguito il dispositivo di tale vomitevole regolamento, che (massimo sopruso!) costituisce come noto fonte normativa superiore alle leggi interne dei paesi membri.
“Jacques Baud, ex colonnello dell'esercito svizzero e analista strategico, è regolarmente invitato a programmi televisivi e radiofonici filorussi. Egli agisce come portavoce della propaganda filorussa e formula teorie del complotto, ad esempio accusando l'Ucraina di aver orchestrato la propria invasione per entrare a far parte della Nato. Di conseguenza, Jacques Baud è responsabile dell'attuazione o del sostegno di azioni o politiche attribuibili al governo della Federazione Russa che compromettono o minacciano la stabilità o la sicurezza di un paese terzo (Ucraina), attraverso la manipolazione delle informazioni e l'interferenza. Questo … regolamento di esecuzione (Ue) 2025/2568 del Consiglio del 15 dicembre 2025 dà attuazione al regolamento (Ue) 2024/2642, sulle misure restrittive relative alle attività destabilizzanti condotte dalla Russia. Il Consiglio dell’Unione Europea, … vista la proposta dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la sicurezza considerando che … il 18 luglio 2025, l'Alto Rappresentante … ha rilasciato una dichiarazione a nome dell'Unione, in cui ha condannato … le persistenti attività illecite della Russia, che rientrano in campagne ibride più ampie, coordinate e di lunga data volte a minacciare e minare la sicurezza, la resilienza (sic.!) e i fondamenti democratici dell'Unione, degli Stati membri e dei partner…
“L'Alto Rappresentante ha sottolineato che le attività illecite della Russia si sono ulteriormente intensificate dall'inizio della guerra di aggressione contro l'Ucraina ed è altamente probabile che continuino nel prossimo futuro … L'Unione … condanna ancora una volta le attività illecite della Russia contro l'Unione, gli Stati membri, le organizzazioni internazionali e i paesi terzi (quale mirabile sensibilità da parte di tali svaporati nei riguardi di paesi terzi – quali? di grazia! n.d.r.) Data la gravità della situazione, il Consiglio reputa opportuno aggiungere dodici persone fisiche e due entità all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'allegato I … Il presente regolamento … entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale … ed è obbligatorio … e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Bruxelles, 15 dicembre 2025, per il Consiglio, la Presidente, K. Kallas”. Fine del testo.
La violenza prevaricatrice delle de-istituzioni europee genera qui un mostruoso amalgama dei tre poteri dello stato, esecutivo, legislativo e giudiziario, un’ingiuria partorita da individui irresponsabili, nella duplice etimologia del termine, poiché delle loro turpi nefandezze essi rispendono esclusivamente alla loro coscienza, vale a dire al vuoto cosmico. Tutto ciò avviene senza che moltitudini di cittadini esprimano la loro profonda indignazione! La sorte ci fa vivere in un tempo davvero moralmente cupo e ci precipita nell’inferno di un’ontologica amarezza.
È ben evidente che, seduti nei loro sontuosi uffici e retribuiti con il nostro lavoro, lorsignori servono gli interessi di “chi – direbbe C. Smitt - dispone del potere nello stato di eccezione”, vale a dire quel sovrano impalpabile che decide a suo piacimento di disattendere impunemente le leggi esistenti, nel perseguimento dei suoi funesti obiettivi, in questo caso la guerra, per riempire le tasche già piene dei produttori di morte.
In termini di peso politico poi, non deve mai dimenticarsi che in Europa nulla vien fatto o disfatto senza che Germania e Francia (le rispettive élite beninteso) siano d’accordo. Chi reputa ingenuamente che in seno all’Ue le decisioni costituiscano l’esito di un compromesso tra i 27, farebbe bene a farsi una doccia rinfrescante.
Non è un caso, infatti, che prima di Jacques Baud, a subire il medesimo trattamento (giugno 2025) sia stata la doppia cittadina svizzera/camerunense, Natalie Yomb, rea di aver criticato le politiche neocoloniali francesi in Africa Orientale. Che il paese della rivoluzione par exellence della storia occidentale, si sia piegato a tale insulto contro la libera espressione del pensiero è solo un’osservazione a margine che qualifica la cupezza dei tempi che stiamo vivendo.
Va tenuto a mente che la sanzione comminata dai citati inqualificabili individui prevede che il sanzionato non possa viaggiare (salvo rientrare nel suo paese, dal quale non potrebbe più muoversi), disporre del proprio conto in banca, essere aiutato da amici/sostenitori ad acquistare di che vivere, raccogliere i fondi per la difesa davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo e altro ancora, poiché in tal caso costoro a loro volta commetterebbero un reato! Insomma, Jacques Baud dovrebbe lasciarsi morire non solo intellettualmente ma persino fisicamente, salvo deroghe di volta in volta generosamente concesse dai suddetti maggiordomi per la spesa al supermercato.
Deve rilevarsi che il crimine di cui sono accusati N. Yomb e J. Baud – individui liberi che hanno osato pensare con la loro testa - non è previsto da alcuna norma europea o dei paesi membri. Siamo invece di fronte al famigerato reato d’opinione, quello che infastidisce il discorso del padrone, ormai fuori da ogni binario e che, messo alle strette dalla ragione e dalla competenza, non vede altra scelta che la repressione.
Secondo la civiltà giuridica nella quale pensavamo di vivere, per sanzionare qualcuno sarebbe necessario raccogliere le prove di un reato la cui fattispecie sia prevista da una legge, condurre l’imputato davanti a un giudice terzo e quindi, dopo i previsti gradi di giudizio, deliberare la sentenza. La classica ripartizione valoriale tra democrazia e autocrazia/dittatura va dileguando: chiunque ormai può essere colpito per il medesimo non-reato. Agghiacciante!
3. Durante la cosiddetta guerra fredda – quando il comunismo sovietico veniva dipinto come una minaccia incombente per la sopravvivenza dell’Occidente capitalistico - era tuttavia consentito dissentire senza rischiare la lapidazione. Se oggi il potere ha acquisito tratti così feroci, la ragione andrebbe ricercata nella hybris dei potenti, divenuti arroganti come mai davanti a un popolo incapace di opporre un minimo di resistenza. Per altri, tuttavia, la ragione di tale prepotenza– ed è questa l’ermeneutica che preferiamo – si colloca nell’autopercezione di debolezza di chi siede in cima alla piramide e vede il terreno tremare sotto i piedi.
Uno dei maggiori intellettuali viventi, Noam Chomsky, afferma che la propaganda sta alle democrazie come il bastone alle dittature. Nelle cosiddette autocrazie o dittature, la popolazione sa bene quel che è consentito e quel che non lo è, mantenendo dunque un sano scetticismo verso ciò che sente o legge. Per insondabili ragioni, invece, nelle cosiddette democrazie la popolazione ritiene che la verità e la conoscenza scaturiscano in automatico dalla libertà d’espressione, quale esito di un sistema naturalmente rispettoso dell’etica pubblica e dei bisogni dei cittadini. Nel cosiddetto mondo libero resta un mistero insoluto che l’impalcatura mediatica sia considerata intrinsecamente attendibile, salvo qualche indecoroso eccesso, quando la macchina della propaganda richiede invero una sorveglianza più sottile, poiché qui le tentazioni a discostarsi dalle verità rivelate sono maggiori rispetto a quelle in essere nelle autocrazie/dittature.
Ora, se il termine democrazia si limita a operare con delega senza riscontro, precludendo ogni profilo di partecipazione (in specie quando si ha a che fare con pace o guerra!), allora esso diviene strumento di selezione cosmetica della classe politica di servizio, nulla di più. Dinanzi a tale sciagura, i cittadini onesti di intelletto sono chiamati a opporsi a una ristretta cerchia di valletti indecorosi, tutti destinati alla spazzatura della storia: K. Kallas, Ursula Albrecht in von der Leyen e loro colleghi, insieme a coloro che hanno votato il citato sregolamento.
4. “La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. È inconsapevole, gestita da altri. Chi ha capito non ha bisogno di consigli, chi non ha capito non capirà mai. Non biasimo costoro, essi sono strutturati per vivere e basta. Respirare, mangiare, bere, recarsi al ristorante il sabato sera, partorire, guardare la TV, assistere a una partita di calcio. Il loro mondo finisce lì. Essi non percepiscono altro. Esiste poi un esiguo gruppo di esseri umani, sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Essi sono difetti di fabbricazione, sono pochi, sono eretici, sono guerrieri (Carlos Castaneda, scrittore peruviano)”.
Se pertanto tale cerchia di disonorevoli intendono portarci in guerra contro un nemico fabbricato a tavolino, mandando a morire i nostri figli e nipoti, prendiamo allora la libertà di richiamare l’invito di Boris Vian (il Disertore): “Signor Presidente, se è proprio necessario spargere del sangue, si metta lei in prima fila e si senta libero di spargere il suo, insieme a quello dei suoi parenti e amici. Io la guerra l’ho fatta, mi han rubato moglie, figli, lavoro, la vita intera. Se poi vuole farmi arrestare, nessun problema, proceda pure. E anzi dica ai suoi gendarmi che quando mi troveranno sarò disarmato, e che se vogliono possono anche sparare. Signor Presidente, mi ascolti bene: io al fronte non ci vado!”. Come ci ricorda il grande poeta, Pablo Neruda, infatti: “le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono, ma non si uccidono”.

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