Dati Istat. Il crollo industriale ha una causa: l'euro

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Leggiamo dall'Ansa di questa mattina come il fatturato dell'industria italiana "segna a marzo il peggiore calo tendenziale a partire da agosto 2013, con una riduzione del 3,6% rispetto all'anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario (-3,7% i dati grezzi). C'è un calo anche rispetto a febbraio dell'1,6% e nella media dei primi tre mesi dell'anno dell'1,1%. Risultano in contrazione sul mese anche gli ordinativi (-3,3%), che invece, rispetto all'anno precedente, crescono dello 0,1%".

Dati economici impietosi per la politica economica del governo Renzi. Ma sono dati che non sorprendono: la partecipazione del nostro paese all'interno di un'unione monetaria fallita e fallimentare impone la rinegoziazione dei diritti acquisiti per la deflazione salariale, da un lato, e la de-industrializzazione del paese. Tutti coloro che oggi commenteranno questa notizia dei nuovi dati Isat senza esaminarne la causa faranno solo un favore al premier italiano nella prosecuzione della politica economica imposta dal regime di Bruxelles, Berlino e Francoforte.

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