ESTETICA DELL’IMPOTENZA: L’IPOCRISIA DELLE MOBILITAZIONI DI FACCIATA PER GAZA

5526
ESTETICA DELL’IMPOTENZA: L’IPOCRISIA DELLE MOBILITAZIONI DI FACCIATA PER GAZA


di Pasquale Liguori

Il 9 maggio, in coincidenza con la Giornata dell’Europa, un gruppo di intellettuali ha lanciato un appello alla mobilitazione online per Gaza, invitando a pubblicare messaggi sui social network con gli hashtag #ultimogiornodigaza e #gazalastday.

A prima vista, l'iniziativa appare generosa, persino necessaria. Ma a guardarla più da vicino si intravede il tratto comune di molte delle mobilitazioni “progressiste” contemporanee: una retorica compassionevole che, invece di rompere il silenzio, lo normalizza. Un’adunata del buonsenso che invece di combattere il genocidio, lo estetizza.

Chi promuove queste iniziative appartiene, nella maggior parte dei casi, a un circuito chiuso, riconoscibile. Una rete di amici degli amici che riproduce sé stessa sotto le spoglie di un impegno inclusivo e popolare. Ma popolare non è: un aggregato di pochi che si parlano tra loro, si citano a vicenda e si legittimano reciprocamente. Nessuna apertura reale, nessuna democratizzazione della parola.

Dietro l'invito a usare la rete, si cela un culto raffinato dell’impotenza. Postare un hashtag non costa nulla, non richiede rischi, non implica un'esposizione vera. Si produce così un grande rito collettivo di autoassoluzione: abbiamo fatto qualcosa, possiamo sentirci a posto con la nostra coscienza. Gaza, intanto, continua a morire. L'orrore non viene scosso, viene reso spettacolo, tema da trend topic. Si produce emozione, non azione. Si anestetizza l’urgenza politica sotto una coltre di estetica morale.

Benché desiderosa di assurgere a “resistente”, questa mobilitazione non mette in discussione alcun asse di potere reale. Non sfida i governi che sostengono Israele, non intacca gli interessi economici, non propone né organizza forme di boicottaggio, disobbedienza civile, pressione politica sistematica. Si limita a gesti simbolici che il sistema può tranquillamente assorbire senza scomporsi. Paradossalmente, contribuisce a garantire la tenuta di quello stesso ordine globale e giuridico internazionale che rende possibile la tragedia palestinese.

Chi resiste davvero è disposto a pagare un prezzo, a costruire alleanze radicali, a riconoscere la propria parzialità e a cedere il microfono a chi è oppresso. Qui, invece, si vede una dinamica paternalistica: Gaza diventa il simbolo della nostra purezza morale, non un soggetto con cui comporre una lotta comune. Non si tratta Gaza come interlocutore, ma come oggetto di pietà. Non si costruiscono strumenti di resistenza reale, si costruiscono narrazioni di innocenza.

In definitiva, questa modalità di mobilitazione deresponsabilizza chi vi partecipa. Permette di delegare la presa di parola a pochi, mentre il cittadino comune, confortato dal proprio post o dalla propria firma, può tornare alla propria quotidianità senza modificare alcuna struttura di potere. La colpa viene lenita, la rabbia incanalata in forme innocue e il genocidio può procedere indisturbato.

Queste iniziative non sono solo inefficaci: sono dannose. Perché perpetuano l’idea che il cambiamento sia una questione di sentimenti da condividere e non di potere da strappare. Trasformano la tragedia di Gaza in un pretesto per rinnovare l’immagine morale di un’élite culturale che non intende realmente abbandonare i suoi privilegi.

Contro il genocidio, non servono nuove estetiche della testimonianza. Servono pratiche di lotta, di resistenza concreta, di alleanza reale. Servono coraggio, conflitto, disobbedienza. E soprattutto, serve il rifiuto radicale di ogni ipocrisia.

 

———————

 +++ GAZA HA BISOGNO DI TUTTI NOI: PROPRIO IN QUESTO MOMENTO +++


l'AntiDiplomatico è in prima linea nel sostenere attivamente tutti i progetti di Gazzella Onlus che ogni giorno eroicamente distribuisce beni di prima necessità a Gaza

 Acquistando "Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza" (IL LIBRO CON LA L MAIUSCOLA SUL GENOCIDIO IN CORSO) sosterrete i prossimi progetti di "Gazzella Onlus" per la popolazione allo stremo: https://www.ladedizioni.it/prodotto/ho-ancora-le-mani-per-scrivere-testimonianze-del-genocidio-a-gaza/

LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE E' UNO DEGLI ULTIMI BARLUMI DI LUCE PER L'UMANITA'

QUI PER SEGUIRE OGNI GIORNO LE ATTIVITA' BENEFICHE DI GAZZELLA ONLUS (https://www.facebook.com/gazzella.Onlus)

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Il nuovo paradigma dello "scontro di civiltà" di Loretta Napoleoni Il nuovo paradigma dello "scontro di civiltà"

Il nuovo paradigma dello "scontro di civiltà"

La Cina, la guerra tecnologica con gli USA e la resa del WSJ di Giuseppe Masala La Cina, la guerra tecnologica con gli USA e la resa del WSJ

La Cina, la guerra tecnologica con gli USA e la resa del WSJ

Apocalisse Gaza. Raccolta fondi per la Striscia di Michelangelo Severgnini Apocalisse Gaza. Raccolta fondi per la Striscia

Apocalisse Gaza. Raccolta fondi per la Striscia

Francesco Erspamer - Che ce ne facciamo di questa finta destra? di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - Che ce ne facciamo di questa finta destra?

Francesco Erspamer - Che ce ne facciamo di questa finta destra?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti