L'IDF contro Netanyahu su Libano e Gaza?

Haaretz scrive come l'establishment dell'esercito di Tel Aviv ritiene esaurita la guerra. Ma Netanyahu resta una variabile impazzita

2103
L'IDF contro Netanyahu su Libano e Gaza?

 

“Il consenso nell’establishment della Difesa sui progressi della guerra è sorprendentemente ampio. Tutti gli alti funzionari, dal ministro della Difesa Yoav Gallant in giù, ne parlano quasi all’unisono da una settimana. Dopo una serie vertiginosa di successi militari e di intelligence registrati negli ultimi tre mesi, la guerra nella Striscia di Gaza e in Libano si è quasi esaurita, essendo rimasti da adempiere solo pochi passaggi secondari”.

“Una volta completati, sarebbe meglio cercare di raggiungere degli accordi per porre fine alla guerra nel Nord e nel Sud e permettere così la liberazione di tutti gli ostaggi ancora prigionieri da Hamas a Gaza”. Così Amos Harel su Haaretz, che però mette in guardia sulle possibili manovre ostruzionistiche di Netanyahu, il quale è riuscito a sabotare tutti i negoziati avviati in precedenza.

 Israel's Defense Chiefs Say Fighting in Gaza and Lebanon Has Run Its Course. Does Netanyahu Agree?

“I funzionari militari sostengono che se la guerra continua ancora a lungo, sarà difficile ottenere molto di più di quanto è stato già realizzato e che una permanenza prolungata nei territori conquistati aumenta i rischi di subire ingenti perdite di truppe e altre complicazioni”.

Se abbiamo dato spazio a tali considerazioni non è certo per esaltare i successi di Israele, che a Gaza come in Libano sono dubbi mentre indubbi sono gli orrori che sta perpetrando, quanto per segnalare spiragli che alimentano tenui speranze.

Il nuovo leader di Hezbollah

Cenni di cambiamento che sembrano in qualche modo confermati da un’articolo del Jerusalem Post dedicato al nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, che finora aveva ricoperto la carica di vice segretario generale del movimento.

Iran invests in new Hezbollah leader Naim Qassem - analysis

Hezbollah aveva finora evitato di scegliere un nuovo leader nel timore che facesse la fine di Hashem Safieddine, ucciso subito dopo essere subentrato ad Hassan Nasrallah, il leader storico del movimento assassinato a sua volta a Beirut il 27 settembre.

Nella sua analisi, il Jerusalem Post annota: “L’Iran probabilmente ritiene che la campagna di Israele [in Libano] passerà da un’intensità elevata a una bassa, come è accaduto a Gaza”.

Segnali di fumo, nulla più, ma che registriamo con la trepidazione del caso, nella speranza che qualcosa si muova e cessino i massacri diuturni che si susseguono senza soluzione di continuità nel martoriato Medio oriente da oltre un anno.

Ciò non avverrà dall’oggi al domani, ma certi segnali indicano che un’inversione di rotta è possibile, che la guerra senza fine brandita da Netanyahu e dai suoi sodali d’oltreoceano non è ancora diventata una prospettiva irreversibile.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti