Navi russe nel Mediterraneo: facciamo chiarezza

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di Gery Bavetta

Sembra insolito fare un articolo per spiegare cose ovvie, ma a quanto pare il livello dilagante di fake news e propaganda oggi lo richiedono.
Stiamo assistendo a una totale propaganda di guerra e ad una comunicazione molto pericolosa sul fronte ucraino.

Nel novembre 2013, solo per non aver firmato degli accordi commerciali con l’Unione Europea, l’allora primo ministro ucraino Viktor Janukovych fu dimesso con la forza nel febbraio 2014 dai fatti risalenti all’Euromaidan, un colpo di Stato orchestrato dalla Cia e dagli Stati Uniti, che da quella data di sono impossessati dell’Ucraina, occupandola con lo scopo di militarizzarla contro la Russia, minacciandone i confini.

L’Ucraina è dal 2014 sotto occupazione statunitense, eppure si parla di difenderla da una attacco. L’attacco ricordiamolo c’è già stato, ma non ad opera dei russi.

L’interesse politico è avvicinare l’Ucraina verso l’Unione Europea per poi facilitarne l’ingresso nella Nato, piazzando così testate missilistiche anche nucleari a ridosso dei confini russi. Il tutto viene lasciato passare con una comunicazione distorta, secondo cui la Russia di Putin vorrebbe invadere l’Ucraina. Il tutto serve ad alimentare mediaticamente lo scontro per giustificare la militarizzazione degli Stati Uniti in Ucraina.
D’altronde basta distorcere le parole, anziché dire “occupare” l’Ucraina si dice “difendere” l’Ucraina, in fondo cosa cambia? Cambiano le parole, ma nei fatti militarmente accade la stessa identica cosa. Siamo già d’altra parte stati abituati alla parola “missione di pace” che sostituiva con parole più dolci quella di “missione di guerra”.

Ieri abbiamo visto circolare ulteriormente altre false notizie, secondo cui sei navi russe nel mar Mediterraneo sarebbe state mosse di proposito per minacciare il nostro paese. Ecco insomma la prova provata che la Russia ci minaccia.

E’ chiaro ormai come l’informazione si presti ai giochi di guerra statunitensi. Non dimentichiamo che, se l’occupazione statunitense dell’Ucraina è avvenuta nel 2014, quella dell’Italia e dell’Europa è avvenuta nel 1944. 

 

 

L’ennesima "fake news” che viene oggi data serve alla propaganda statunitense per alimentare il terreno di scontro, generare la paura e giustificare il loro intervento armato a ridosso dei confini russi, pur sapendo benissimo che la Russia non sta affatto minacciando nessuno ed è all’interno dei propri confini nazionali, cosa diversa invece fanno gli Stati Uniti, che sono a migliaia di chilometri di distanza da casa loro e hanno basi di occupazione in (quasi) tutto il mondo. L’uso delle parole, delle mistificazioni e dei verbi continua ad avere una funzione centrale sul terreno di guerra, ciò che noi chiamiamo “occupazione” loro la chiamano “collaborazione” o “difesa”, ovviamente da nemici immaginari che non esistono, ma che servono a giustificare le proprie azioni militari, ecco perchè il nemico quando non c’è occorre inventarlo e inventare presunte minacce. 

 

Vero è che le navi russe sono a ridosso del Mediterraneo, ma ciò che altera la notizia è ben altro, che non viene però volutamente spiegato dall’informazione mainstream.

Le navi russe in realtà sono sempre passate dal Mediterraneo.

Perché abbiamo le navi russe nel Mediterraneo? La risposta è molto semplice: La Russia ha una base navale in Crimea, cioè nel porto di Sebastopoli e un altra nel Mar Baltico, in più la marina russa ha un’altra base nel porto di Tartus in Siria, così come concordato con il legittimo presidente siriano Bashar al-Assad in funzione anti ISIS.

Per cui, riepilogando, le navi russe si trovano nel mediterraneo per transitare attraverso acque internazionali nei propri porti di competenza che si trovano in “Crimea - Siria - Mar Baltico”. 

Con buona pace di chi ama le notizie di guerra non c’è assolutamente nessuna minaccia russa insomma.

Purtroppo la notizia viene data dalla propaganda di regime a cui quotidianamente ormai sottostiamo, per spingere a convincerci della (inesistente) minaccia russa, che non esiste però nei fatti ma che esiste attraverso le dichiarazioni di Biden e dei loro stati vassallo che prendono ordini da Washington.

Perfino il ministro della Difesa ucraino Alexei Reznikov in una intervista alla televisione Ictv di Kiev ha dichiarato  che non esiste alcuna minaccia russa, eppure, lo sappiamo, l’ideologia dominante è quella della classe dominante, e passa attraverso quei padroni del grande Capitale a guida statunitense che in occidente controllano nella maniera più ferrea e centralizzata i mezzi di comunicazione, si chiama “controllo sociale”: per cui, se loro dicono che fuori piove, tutti escono con l’ombrello.

 

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