Carla Fracci: "è il proletariato che ha sempre alimentato la nazione"

Foto Corriere della Sera

3943
Carla Fracci: "è il proletariato che ha sempre alimentato la nazione"

 

Mostro sacro internazionale della Danza, oggi, ci ha lasciati Carla Fracci. Non avendo competenze specifiche possiamo solo superficialmente capirne il valore, seppur immenso, della sua genialità. Allo stesso tempo, però, Carla Fracci rappresenta l'artista, nazional-Popolare, nel senso gramsciano del termine, che delizia il pubblico con la sua Arte ma ne prende anche le difese oltre il palcoscenico, rivendicando le sue origini, usando la parola "proletariato".Nel 2003, ci fu uno sciopero in tutta Italia del trasporto pubblico. I lavoratori, stanchi per anni di attesa del rinnovo contrattuale, andando anche contro i sindacati, organizzarono uno sciopero spontaneo, con media e politici che li attaccarono ferocemente. Carla Fracci però, coraggiosamente, ricordando che suo padre era stato un tranviere, prese le difese dei lavoratori del trasporto. Quando le chiesero, da figlia di tranviere, cosa ne pensasse delle sciopero "selvaggio", colse di sorpresa il giornalista rispondendo così: "Che hanno fatto bene. Altrimenti nessuno si sarebbe accorto di loro. Sono sempre stati la mia famiglia."Vi lasciamo all'articolo di Repubblica del 5 dicembre 2003, per leggere le parole di un'Artista vicina ai lavoratori. Una vera Stella, contro le celebrazioni dei mediocri, che brillerà sempre nel cielo.

di Andrea Montanari- Repubblica

Carla Fracci, lei figlia di un tranviere, cosa pensa della protesta che ha bloccato Milano? «Che hanno fatto bene. Altrimenti nessuno si sarebbe accorto di loro. Sono sempre stati la mia famiglia». Ma hanno violato le regole. «Costretti perché nessuno li ascoltava. è giusto che aspettino da due anni? Ha idea di che cosa costa vivere a Milano da quando c' è l' euro? Tutto costa almeno il doppio». Giustifica anche la protesta "selvaggia"? «Due anni per una famiglia con figli sono un' eternità. Una volta c' era una parola di cui sono orgogliosa e che fa parte della mia infanzia: proletariato. Oggi purtroppo non la usa più nessuno». Cioè? «è il proletariato che ha sempre alimentato la nazione. Ci dovrebbe essere più rispetto. Se questa classe sociale si ferma la nazione cade. Oggi, invece, tutti se la sono presi con i tranvieri, ma si sono accorti di loro solo quando si sono fermati». In che senso? «Un tranviere lavora dalle 3 di notte fino a tutto il giorno. A Natale, a Pasqua e la domenica. Avete visto le loro buste paga?» Era così anche all' epoca di suo padre? «Il primo cappottino l' ho avuto di stoffa rivoltata, ma la nostra era una famiglia dignitosa. Oggi la situazione è cambiata: in peggio». Un ricordo? «Quando studiavo danza alla Scala, la sala prove dava ancora sulla piazza. Durante le lezioni sapevo che mio padre passava alla stessa ora con il tram. Lo riconoscevo dal campanello e mi commuovevo». I "duri" dell' Atm saranno davanti all' Arcimboldi per la Prima della Scala. «Fanno bene. Purtroppo sono a Los Angeles, ma idealmente sarò con loro»

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan di Loretta Napoleoni La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?    di Giuseppe Masala Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?   

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?  

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Il non voto. Un grave pericolo di Michele Blanco Il non voto. Un grave pericolo

Il non voto. Un grave pericolo

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti