Cuba risponde alla fake news sui medici cubani in Venezuela
In un articolo apparso la scorsa domenica sul quotidiano statunitense The New York Times (NYT), si affermava che i medici cubani operanti in Venezuela nell’ambito della Misión Barrio Adentro avrebbero esercitato pressioni sui pazienti affinché questi votassero a favore del presidente socialista Nicolás Maduro, in cambio di cure mediche, nei giorni precedenti le elezioni si sono tenute nel maggio 2018.
Sulla vicenda è intervenuto tramite Twitter il presidente cubano Miguel Díaz-Canel rispedendo al mittente le accuse del quotidiano statunitense. «I medici cubani non potranno mai essere diffamati. La loro straordinaria opera umanitaria in quelle terre che l’impero chiama ‘oscuri angoli del mondo’, smentisce il New York Times e il reporter Casey», ha scritto il presidente cubano.
#Médicos cubanos jamás podrán ser difamados. Su
— Miguel Díaz-Canel Bermúdez (@DiazCanelB) 19 marzo 2019
extraordinaria obra humana en tierras que el imperio llama "oscuros
rincones del mundo", desmienten al #NYT y a su reportero Casey.
Alimentar guerra de odio de Marco Rubio contra #Cuba y #Venezuela es un crimen. #SomosCuba ???????? pic.twitter.com/AX5TIjLpID
«Alimentare la guerra di odio di Marco Rubio contro Cuba e il Venezuela è un crimine», ha poi aggiunto Miguel Díaz-Canel.
Il ministro della Salute Pubblica di Cuba, José Ángel Portal, ha voluto ricordare le parole di Fidel Castro: «Il personale medico (cubano) che giunge in qualsiasi luogo per salvare vite, anche a rischio di perdere la propria, è il più grande esempio di solidarietà che l’essere umano può offrire».