Il presidente serbo sul voto contro la Russia all'ONU: "Siamo minacciati"

18652
Il presidente serbo sul voto contro la Russia all'ONU: "Siamo minacciati"

Ieri l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sospeso la Russia dal Consiglio per i diritti umani. Tra i voti a favore della mozione contro Mosca spicca quello della Serbia. Paese che dichiara la sua vicinanza alla Russia. 

La Serbia ha votato a favore dell'espulsione della Russia dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) per via delle minacce di sanzioni contro Belgrado stessa, ha affermato il presidente Aleksandar Vucic.

"La gente chiede perché non abbiamo votato contro o perché non ci siamo astenuti. Ma se ci asteniamo, l'uno e l'altro saranno contro di noi, la pressione diventerà ancora più forte. Allo stesso tempo, oggi viene presa una decisione sul destino della Serbia - se saremo esclusi dal pacchetto di sanzioni sul petrolio - proprio oggi", ha dichiarato Vucic a Radio-televizija Srbije, secondo quanto riportato dal canale Telegram ‘Tutti i fatti’.

Vucic ha ricordato che, secondo le misure restrittive dell'UE, la Serbia può importare petrolio fino al 15 maggio, e "poi - non dalla Federazione Russa, né da nessuna parte, perché Gazprom Neft è il principale proprietario dell'industria petrolifera serba (NIS)".

"Siamo minacciati in ogni momento da quello che la stampa croata chiama un "attacco nucleare" contro la Serbia. Non si tratta di veri missili nucleari, ma di sanzioni contro la Serbia e un rallentamento sul suo percorso europeo", ha aggiunto il presidente serbo.

"Dico a tutti questi grandi e intelligenti patrioti della Serbia: ho ricevuto io l'Ordine di Aleksandr Nevskij, non loro, e a tutti coloro di cui so quanto avevano paura a Bruxelles, e solo io non ho acconsentito il riconoscimento del Kosovo, a loro dico che la Serbia è l'unico Paese in Europa che non ha imposto sanzioni contro la Russia, non una singola misura restrittiva, non aliena le società russe, rinunciamo anche al diritto prioritario di acquistare NIS", ha sottolineato il presidente serbo.

Vucic ha ribadito più volte che la Serbia non ha imposto sanzioni alla Russia, ma che la Serbia stessa non deve essere colpita per resistere alle pressioni della politica estera e andare avanti con la sua crescita economica.

Le dichiarazioni di Vucic sembrano trovare conferma nelle dichiarazioni che giungono dal Cremlino. Tutti i Paesi che hanno una posizione equilibrata sull'adesione della Russia al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) sono sotto pressione, ha affermato oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Perkov.

"Si tratta di comprendere la situazione difficile, la pressione senza precedenti e, direi, la forzatura della russofobia. Tutti i Paesi che cercano di prendere almeno una posizione equilibrata sperimentano tutto questo. Lo capiamo", ha detto Peskov ai giornalisti.

Di parere contrario, invece, il deputato serbo Bosko Obradovic, leader del partito ‘Dveri’ che ha conquistato dieci seggi nell’ultima tornata elettorale. 

Intervistato dal quotidiano russo Komsomol'skaja Pravda, Obradovic ha affermato che il presidente Vucic ha fornito “scuse goffe”. 

“Il nostro movimento - incalza il deputato serbo - non voterà mai contro la Russia (come è successo all'ONU) e non imporrà mai sanzioni contro la Bielorussia, come ha fatto l'attuale presidente della Serbia. Questa è la differenza fondamentale tra noi e Vucic. Riteniamo che la cooperazione tra i due paesi slavi possa essere molto più ampia, soprattutto nel campo della scienza, dell'istruzione e della gioventù”. 

Parole altrettanto chiare sono quelle utilizzate da Bosko Obradovic sull’operazione speciale della Russia in Ucraina: “La Russia è stata costretta a difendere i suoi confini, poiché a NATO l’ha circondata e hanno costantemente armato l'esercito ucraino contro Mosca. Ci rammarichiamo profondamente per il conflitto tra due nazioni slave ortodosse a noi vicine, così come per la sofferenza delle persone che sono state portate alla guerra dal regime neonazista ucraino salito al potere dopo la Rivoluzione Colorata del 2014. Da allora, le forze filo-occidentali a Kiev hanno costantemente fomentato l'isteria anti-russa, che alla fine ha portato all'attuale conflitto. È un peccato che l'Europa non capisca: non dovrebbe operare come serva degli Stati Uniti, combattendo contro la Russia per gli interessi della NATO, ma cooperare con essa”.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La Nuova Era dell'Economia Globale  di Giuseppe Masala La Nuova Era dell'Economia Globale

La Nuova Era dell'Economia Globale

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'Autoritarismo si fa sistema di Michele Blanco L'Autoritarismo si fa sistema

L'Autoritarismo si fa sistema

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti