Il Venezuela ha emesso un mandato di arresto per Edmundo Gonzalez Urrutia

2148
Il Venezuela ha emesso un mandato di arresto per Edmundo Gonzalez Urrutia

Il Venezuela risponde ai tentativi di destabilizzazione portati dall’opposizione estremiste e golpista. La Procura Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha emesso un mandato di arresto per Edmundo González Urrutia, come riferisce l’emittente teleSUR.

L’ex candidato presidenziale dell’opposizione estremista è accusato di molteplici reati, tra cui cospirazione, complicità in atti violenti contro la Repubblica, usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti e disprezzo delle istituzioni statali.

È accusato anche di istigazione alla disobbedienza alle leggi e di associazione a delinquere, tra le altre accuse.

La dichiarazione ufficiale indica che chiunque sia a conoscenza del luogo in cui si trova González Urrutia deve segnalarlo alle autorità, ottemperando così all'ordine della Procura.

Questa misura rientra negli sforzi del governo venezuelano per mantenere l'ordine e la legalità nel Paese, oltre che per combattere l'impunità e la corruzione.

L'Ufficio del Procuratore ha sottolineato il suo impegno per la giustizia e la difesa delle istituzioni statali, esortando i cittadini a collaborare per individuare gli accusati.

L’annuncio arriva in un contesto in cui le autorità venezuelane hanno intensificato le azioni contro individui e gruppi che cercano di destabilizzare l'ordine pubblico e minare la sovranità nazionale.

Intanto sul capo dell’oppositore golpista pende anche una taglia. Il Corpo di Investigazione Scientifica, Criminale e Criminalistica (Cicpc) ha annunciato una ricompensa di 100.000 dollari per chi fornirà informazioni sulla posizione di Edmundo González Urrutia, nel caso in cui dovesse rimettere piede in territorio venezuelano.

Le autorità lo indicano come una figura chiave nei tentativi di destabilizzazione dello Stato dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio.

L'estremista dell'opposizione è accusato di gravi reati, come reso noto dalle autorità di Caracas.

Il 20 dicembre il governo spagnolo ha confermato di aver concesso l'asilo politico a González, che ha lasciato il Venezuela dopo aver riconosciuto la sentenza della Corte Suprema di Giustizia (TSJ) che ha convalidato la vittoria di Nicolas Maduro. Tuttavia, una volta in Spagna, ha negato l'accordo, il che ha portato alla divulgazione di prove che lo smentiscono.

La ricompensa viene annunciata sullo sfondo delle voci di un presunto ritorno di Gonzalez in Venezuela il 10 gennaio, data dell'insediamento presidenziale di Nicolas Maduro confermato per un nuovo mandato.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina   Una finestra aperta 1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Le inutili spese militari globali di Michele Blanco Le inutili spese militari globali

Le inutili spese militari globali

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti