La crisi migratoria in Venezuela è una grande fake news
Abbiamo ricevuto presso Cubainformación TV Luis Angel Lira Ochoa, Viceministro della Comunicazione e Informazione del Venezuela, che tra le molte altre funzioni pubbliche all'interno della Rivoluzione Bolivariana - è stato anche sindaco di Caracas, municipio Libertador.
Oggi la principale narrazione mediatica sul Venezuela è che il paese sta vivendo una crisi migratoria, una specie di "fuggi fuggi“ generale. La stampa mainstream indica un colpevole: il governo venezuelano. Leggiamo sul giornale spagnolo El País: “Il regime di Nicolás Maduro" sta “facendo scappare migliaia di cittadini fuori dal paese", “il chavismo manda in esilio più di due milioni di venezuelani". Luis Ángel Lira ricorda, al contrario, che il Venezuela è un paese che riceve immigrazione, che costituisce circa il 30% della popolazione totale: 5 milioni dalla Colombia, 500.000 dall'Ecuador, altri dal Portogallo, 300.000 dalla Spagna. Ma il Venezuela non ha mai considerato questa situazione una "crisi migratoria", nemmeno nel caso della popolazione colombiana, parte della quale si trova in una situazione di rifugio.
Il viceministro della Comunicazione e dell'Informazione del Venezuela sottolinea che esiste un'enorme campagna che, nei social network, ad esempio, solo nel mese di agosto, ha generato 170mila messaggi sulla presunta "crisi migratoria" venezuelana, mentre solo 60mila sulla situazione in Siria, un paese ancora in guerra.
Riferisce che la presunta crisi migratoria e umanitaria è l'argomento per giustificare l'intervento nel paese, una possibilità che è sempre latente e che è stata tentata in più di un'occasione. Il Venezuela è circondato da 17 basi militari statunitensi e la flotta del Comando Sur veleggia vicino alle sue coste.
Luis Angel Lira è stato anche presidente fondatore della Fundación Misión Barrio Adentro, e ha partecipato alla creazione della Misión Milagro, due programmi di salute a beneficio di ampi strati sociali e in cui Cuba gioca un ruolo essenziale. Per Lira senza Cuba sarebbe stato impossibile sviluppare i programmi sociali della Rivoluzione Bolivariana, a beneficio di milioni di persone, che considera "qualcosa di assolutamente inestimabile".
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)