L’aggressione israeliana a Teheran. Intervista esclusiva all'Ambasciatore iraniano in Italia
Intervista a S.E. Mohammad Reza Sabouri, Ambasciatore iraniano a Roma
Pubblichiamo in esclusiva l'intervista che S.E. Mohammad Reza Sabouri ha rilasciato al presidente dell'Istituto aitalia Brics, Vito Petrocelli.
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di Vito Petrocelli
Israele ha aggredito improvvisamente l’Iran, con il pretesto che la Repubblica islamica fosse vicina a disporre di armi atomiche. Anche il Ministro degli Esteri italiano Tajani ha dichiarato al Parlamento che “Teheran in 6 mesi avrebbe avuto 10 atomiche”. Risulta però, che politici e media occidentali dicano da decenni che l’Iran sia vicino alla costruzione dell’atomica. Allora che cosa ha determinato l’aggressione sionista proprio in questo momento?
Innanzitutto, devo ricordarvi che il programma nucleare della Repubblica Islamica dell'Iran è sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica da molti anni e non è mai stata presentata alcuna prova che indichi che il programma abbia deviato verso la costruzione di armi nucleari. Uno dei nostri obiettivi principali nel partecipare ai negoziati sul nucleare era proprio quello di fornire questa garanzia alla controparte.
Per quanto riguarda gli obiettivi di aggressione del regime sionista contro l'Iran, essa è la continuazione dell'illegalità e della violazione delle norme del regime israeliano degli ultimi otto decenni. O meglio, questo tipo di comportamento è diventato un elemento permanente del “modus pensandi et operandi” del regime di Israele, rafforzato dal silenzio e dal sostegno delle potenze mondiali e delle organizzazioni internazionali. Il regime sionista perseguiva un obiettivo principale: deviare i negoziati sul nucleare, purtroppo gli americani sono caduti nella sua trappola. Crediamo che questo regime stia costruendo la sua egemonia regionale attraverso l'aggressione e l'intimidazione. Se questo ambizioso obiettivo dovesse perdurare, senza dubbio non porterà alcun beneficio a nessuno, né nella regione né altrove.
Le autorità iraniane hanno dichiarato gli Stati Uniti corresponsabili degli attacchi. Che cosa comporterà questa presa di posizione? È ancora possibile evitare una escalation fuori controllo?
Sulla base di prove disponibili, vi sono ragioni per cui gli Stati Uniti assecondano il regime israeliano, tra esse il fornire copertura di intelligence satellitare e garantire l'uso dello spazio aereo dei paesi vicini. Gli attacchi aggressivi del regime sionista costituiscono una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, incluso l'articolo 2, paragrafo 4, che proibisce l'uso o la minaccia dell'uso della forza, e sono considerati una violazione della norma internazionale perentoria che proibisce l'aggressione; la complicità dell'America in questo crimine è una presa in giro del sistema giuridico internazionale e delle Nazioni Unite. Questo attacco e il martirio di civili, autorità militari e scienziati iraniani rappresentano un attacco all'intero sistema delle Nazioni Unite e una grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, e il Consiglio di Sicurezza è tenuto a intervenire al fine di porre fine all'aggressione. La Repubblica Islamica dell'Iran ha il diritto intrinseco e legittimo all'autodifesa, ai sensi dell'articolo 51 della Carta. Non vi è alcuna giustificazione logica o morale per chiedere moderazione a un Paese la cui integrità nazionale e territoriale è stata violata. È necessario esercitare pressione sull'aggressore, e la comunità internazionale e le potenze europee e americana devono abbandonare la loro politica di silenzio e di pacificazione di fronte ai crimini di guerra di questo regime. Solo così si può impedire che questa crisi si aggravi.
Il Parlamento iraniano voterà per l'uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e per l'imposizione di "restrizioni al transito" nello Stretto di Hormuz? Quali saranno le conseguenze di queste decisioni?
Questa questione non è all'ordine del giorno dell'Assemblea Consultiva islamica, ma in generale, come ha sottolineato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, le decisioni su questioni importanti, come ad esempio il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, dovrebbero essere prese dalle autorità competenti.
Molti Paesi, tra cui Cina e Russia, hanno espresso solidarietà all'Iran. Alcuni analisti hanno scritto di considerare questa offensiva come un attacco diretto a BRICS e SCO, i gruppi multilaterali in grande crescita di cui l’Iran fa parte. Qual è la sua opinione in merito?
Non c'è dubbio che il regime israeliano, come i suoi sostenitori, compresi gli Stati Uniti, cerchi di indebolire i meccanismi internazionali indipendenti come i BRICS e la loro architettura egemonica regionale. Spero che tutti i membri di questa organizzazione, in particolare i membri fondatori, continuino a opporsi fermamente alle iniziative di attori esterni volte a indebolirne l'organizzazione, anche solo in termini di prestigio, salvaguardando la posizione di attore interregionale emergente che cerca di diventare un protagonista internazionale decisivo. Indubbiamente, la chiara posizione di queste organizzazioni nel condannare l'aggressione del regime sionista contro l'Iran e la sua violazione degli imperativi internazionali contribuirà efficacemente a rafforzare questa posizione.
L’Italia ha una lunga storia di amicizia, cooperazione e collaborazione diplomatica con l’Iran. Come valuta la posizione del governo italiano in questo momento?
I ministri degli Esteri di Iran e Italia si sono parlati venerdì e oggi nuovamente hanno avuto contatti. Ringraziamo il governo italiano per i suoi sforzi, ma la nostra posizione è chiara. La nostra richiesta al governo italiano è la stessa che rivolgiamo agli altri governi europei: adempiere al loro dovere di condannare il regime sionista, in linea con il principio del divieto dell'uso della forza sancito dalla Carta delle Nazioni Unite e di attaccare gli impianti nucleari. La Risoluzione politicizzata e non professionale del Consiglio dei Governatori, guidata da tre paesi europei e sostenuta da altri paesi dell’area UE, ha aperto la strada all'aggressione del regime sionista contro l'Iran. Credo fermamente che il silenzio e la tolleranza della comunità internazionale e dei paesi occidentali di fronte all'attacco militare del regime sionista all'ambasciata iraniana a Damasco abbiano incoraggiato questo regime a commettere altri crimini e a ignorare e deridere il diritto internazionale, il diritto diplomatico e il diritto internazionale umanitario. Questa è una realtà su cui abbiamo ripetutamente messo in guardia. Non c'è dubbio sulla consolidata amicizia tra Iran e Italia, ma spero che l'Italia, come altri Paesi amici, si impegni a fermare la macchina da guerra del regime sionista e le sue ripetute violazioni del diritto internazionale in tutti i suoi ambiti, comprese le norme imperative, umanitarie e diplomatiche.