Maduro sull'arresto di Uribe: «Il governo colombiano è nelle mani della mafia»
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, si è pronunciato in merito all'ordine di custodia contro Álvaro Uribe Vélez; "Il governo colombiano è nelle mani della mafia", ha denunciato.
Dopo aver appreso della decisione della Corte Suprema di Giustizia di Bogotà di ordinare gli arresti domiciliari per il senatore colombiano, il leader venezuelano ha affermato: «Oggi, la Corte Suprema della Colombia ha ordinato la privazione della libertà e ha condannato agli arresti domiciliari l’ex presidente Álvaro Uribe Vélez, alias El Matarife, per i suoi legami diretti con il paramilitarismo, con il traffico di droga».
Il presidente venezuelano ha poi evidenziato le strette relazioni tra Álvaro Uribe Vélez e l'attuale presidente Iván Duque; che a loro volta sono strettamente legati al pilota e al velivolo recentemente precipitato in Guatemala con un carico di cocaina.
"Il pilota dell'aereo privato di Álvaro Uribe Vélez, che ha partecipato alla campagna presidenziale di Iván Duque, è precipitato in Guatemala con un gigantesco carico di cocaina, il pilota di Uribe y Duque…».
Proprio il presidente Duque ha espresso solidarietà al suo sodale: «Durante la mia vita ho avuto l'opportunità di provare, incontrare, lavorare e stringere un'amicizia con Álvaro Uribe Vélez. L'ho sempre considerato e lo considererò un vero patriota».
Soy y seré siempre un creyente en la inocencia y honorabilidad de quien con su ejemplo se ha ganado un lugar en la historia de Colombia. pic.twitter.com/C32N0blWY6
— Iván Duque ???????? (@IvanDuque) August 4, 2020
Non si può fare a meno di evidenziare, anche in questo caso come in mille altre occasioni, la solita indecente doppia morale vigente alle nostre latitudini. Maduro e altri leader progressisti sono costantemente diffamati e accusati di attività illecite come narcotraffico e corruzione.
Invece nel caso del fascista Uribe nemmeno una riga di sfuggita.
Comprensibile. Potrebbe cadere l’intero castello di menzogne costruito negli anni dall’informazione mainstream in servizio permanente contro i leader socialisti e progressisti della regione sudamericana.