Attivisti per i diritti umani: torture nelle carceri afghane
Un'organizzazione dei diritti umani americana ed una afghana hanno recentemente postato on line un report con le prove di continui trasferimenti di possibili sospetti di terrorismo in prigioni afghane in cui si pratica la tortura. La questione è delicata e non è stata troppo pubblicizzata dagli attivisti. Tuttavia potrebbe rappresentare l’ennesimo caso diplomatico tra Washington e Kabul, in un clima già reso estremamente teso dagli ultimi accadimenti. La Nato già questa estate aveva ordinato la sospensione del trasferimento di detenuti in 16 prigione afghane gestite dall’intelligence del paese asiatico dove verrebbero praticati sistemi di tortura sui detenuti.
L’episodio mostra l’impegno di gruppi di diritti umani afghani per affermare nel paese democrazia e libertà. Tuttavia, il governo di Hamid Karzai potrebbe non apprezzare critiche al proprio operato, in un periodo in cui la presenza occidentale viene sentita sempre più ingombrante dopo gli episodi del rogo delle copie del corano e dell’uccisione di 16 civili da parte di un marine americano, su cui sta indagando una commissione d’inchiesta creata ad hoc dallo stesso esecutivo afghano.