CGIL, Non avete nulla da festeggiare o celebrare: vi invito all'imbarazzo

7634
CGIL, Non avete nulla da festeggiare o celebrare: vi invito all'imbarazzo

 

 
Il 23 marzo 2002 il Segretario Generale della CGIL Cofferati portava in piazza tre milioni di persone al Circo Massimo e salvava l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
 
A mio avviso l'ultimo grande momento del movimento sindacale italiano. Non c'era solo la CGIL: tante erano le realtà presenti per combattere lo scellerato proposito di chi credeva fosse giusto archiviare il diritto alla reintegra in caso di licenziamento illegittimo.
 
Berlusconi dovette cedere.
 
Ora, alcuni la raccontano diversamente: c'è chi sostiene che a convincere il Cavaliere fu un accordo sulla Legge Biagi del 2003, che tra le tante schifezze introduceva lo staff leasing, il lavoro interinale a tempo indeterminato. Personalmente penso che il punto resti tutto sommato irrilevante. Irrilevante perché a prescindere da quale sia stata la leva della vittoria, tre milioni di persone per strada non li cancelli e, difatti, vent'anni dopo ne stiamo a parlare.
 
Oggi ho letto tanti post celebrativi di quella giornata e francamente mi paiono una beffa, una vera e propria presa in giro. Si, perché molto peggio di quanto Berlusconi volesse fare poi dopo è stato realizzato: dal governo Monti nel 2012 (ministro Fornero) e dal governo Renzi nel 2015 (ministro Poletti).
 
A uomini e donne minori è stato consentito di stracciarlo quel diritto e se oggi un giudice accerta che un licenziamento è illegittimo tu non hai gli strumenti per ridare il lavoro alla persona. E succede, credetemi, spessissimo: tragedie a cui dobbiamo per maledetta forza di cose assistere impotenti e ricolmi di rabbia, accanto a persone che è impossibile consolare. Drammi familiari che si fatica a immaginare.
 
Hanno legalizzato il furto del lavoro, il furto del pane. E il furto della democrazia perché l'Italia dovrebbe essere una Repubblica democratica fondata proprio sul lavoro.
 
Dov'era il sindacato? Il grande sindacato cosa faceva? Era rappresentato da persone come la Camusso e come la Furlan, che definì l'articolo 18 una discussione del secolo scorso, in coro con una "sindacalista" come la Bellanova.
 
Fu Renzi dopotutto a dire che volerlo proteggere significava pretendere di infilare il gettone telefonico dell'Iphone: cercavano di instillarci un senso di inadeguatezza, facendoci sentire vecchi, superati, derelitti.
 
Ed eccolo il mondo moderno che ci avete lasciato, il vostro progressismo è dispiegato dinanzi ai nostri occhi in tutto il suo orrore: e la gente perde il lavoro e non può riaverlo. E, prima di perderlo, tace e muore di silenzio per paura di essere cacciata senza diritto di ritorno.
 
Non avete nulla da festeggiare o celebrare: vi invito all'imbarazzo, dinanzi al contrasto tra ciò che eravate e potevate e ciò che siete e fate. E vi invito a fare ammenda, se nutrite ancora un minimo di dignità.
 
*
Ho scritto “Contro lo smart working”, Editori Laterza 2021 (
 
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442) e “Pretendi il lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi”, GOG Edizioni 2019 (
 
https://www.gogedizioni.it/prodotto/pretendi-il-lavoro/)

Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti