Il divorzio tra liberalismo e democrazia: il caso Barbero

Il divorzio tra liberalismo e democrazia: il caso Barbero

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

A me pare che il caso Barbero, come per la verità numerosi altri fenomeni di intolleranza simili, si inserisca in quel lento divorzio tra liberalismo e democrazia iniziato a Maastricht quasi trent'anni fa e consolidatosi gradualmente sino raggiungere il punto di non ritorno con la nascita del governo Monti. Di fatto oggi ci troviamo in una condizione di presidenzialismo senza elezioni.

Draghi è stato nominato dall'alto. La sua legittimità a governare dipende dalla volontà di una rete di poteri nazionali ed extranazionali.

Naturalmente in uno stato complesso e industrialmente avanzato come l'Italia persino Draghi, il politico con più potere nelle proprie mani dai tempi di Benito Mussolini, deve in qualche modo cercare una qualche forma di consenso, seppure informalmente. 

Questo consenso mi pare che derivi essenzialmente da due fattori. Il primo riguarda il pericolo che l'Italia corre se rifiuta la volontà dei mercati e dei poteri extranazionali: gli aiuti europei del RF e della BCE hanno come contropartita l'imposizione di Draghi e la sospensione della democrazia parlamentare.

Il secondo fattore dipende dai successi politici contro un nemico di volta in volta costruito: i fascisti, i noVax... ovvero frammenti mediaticamente sovrarappresentati, su cui è facile costruire il consenso per via dell'insostenibilità dei loro argomenti. Qui Draghi gioca facile perché la vaccinazione in Italia è andata meglio che altrove e sta dando ottimi frutti (solo dei disperati possono ancora pensare che la campagna vaccinale, ora sopra l'80% dei vaccinati, possa essere il punto debole del governo).

Barbero, per il successo mediatico trasversale che ha ottenuto come divulgatore e come studioso, si mette di traverso al consenso di Draghi. È un comunista dichiarato (lo è senza mezzi termini, senza l'ipocrisia di molti ex). Ha espresso senza il timore di essere accusato di sovranismo le sue forti critiche al sistema neoliberista europeo. Si è schierato contro la retorica che unisce liberali di destra e fascisti sulle foibe. È un intellettuale di valore, capace di parlare al pubblico dei non specialisti e di trasmettere quella "gioia del sapere" che spesso manca agli studiosi, anche quelli più blasonati di lui.

Sul green pass Barbero ha poi espresso una posizione che smaschera l'ipocrisia del governo: si è detto assolutamente favorevole all'obbligo vaccinale (con buona pace dei noVax) ma contro l'estensione esasperata e ricattatoria del certificato verde. La sua è una critica ragionavole, espressa in termini legittimi, ma è proprio questo che l'apparato su cui si fonda il potere di Draghi non può tollerare.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti