Marò, tutto rimandato a dopo pasqua
La situazione dei due marò, come ormai appare sempre più chiaro dal passare dei giorni, non si bloccherà in tempi brevi. Non sembra possibile per tanti motivi: la magistratura indiana sul difetto di giurisdizione evinto dai legali dei due militari italiani non intende pronunciarsi o almeno non ora e a dimostrazione ci sarebbero i continui rinvii delle Alta Corte del Kerala. Per non parlare dei rilievi balistici sulle armi dei due soldati.
Gli inquirenti indiani non troverebbero infatti una delle armi in dotazione ai due fucilieri del battaglione San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati, al largo delle coste del Kerala. Così i risultati per accertare la compatibilità tra i proiettili ritrovati sul corpo dei cadaveri e quelli esplosi dalle armi dei soldati italiani sono lungi dall’arrivare. Continua l’azione diplomatica del Governo Italiano attraverso la presenza costante del Vice Ministro degli Esteri Staffan De Mistura e recentemente anche la presenza del Ministro della Difesa Di Paola che ha incontrato nel carcere di Trivandrum i due soldati. La notizia più recente sul caso dice che due cappellani a bordo della Enrica Lexie prima di recarsi anche loro in visita al penitenziario dove sono detenuti i due militari, hanno parlato con i famigliari di una delle vittime. Indiscrezioni hanno parlato di un possibile accordo tra le parti extragiudiziario. Voci subito smentite dagli armatori dell’imbarcazione italiana.