Mounir Maqdah e il popolo come difesa al colonialismo

1650
Mounir Maqdah e il popolo come difesa al colonialismo


di Michelangelo Severgnini

Mounir Maqdah, leader palestinese delle Brigate martiri di Al-Aqsa, intervistato a Sidone in Libano nel campo profughi di Ein El-Helweh nel luglio 2005.
Le sue risposte sono contenute all'interno del documentario "Isti’mariyah - controvento tra Napoli e Baghdad".


La scorsa notte Israele ha bombardato il campo profughi, installato nel 1948, dove sono stipate 120.000 persone, una Gaza in miniatura all'interno del Libano.

Ha bombardato il campo per fare fuori Mounir Maqdah, seguendo la prassi utilizzata a Gaza e per l'omicidio di Hassan Nasrallah.

Vi assicuro, tutti sapevano dov'era.

Se qualcuno non fosse stato d'accordo, lo avrebbero trovato facilmente.

Invece il campo in tutti questi anni l'ha protetto.

E si farebbero uccidere tutti pur di non consegnarlo alla ferocia di Israele.

Per questo Israele, secondo la stampa occidentale, è in guerra con Hamas, con Hezbollah, con le Brigate martiri ecc...

Come se fossero piccole avanguardie slegate dal territorio.

No, signori.

Gaza l'ha dimostrato e ogni giorno lo dimostra.

Dietro all'inferiorità militare troverete i popoli mediorientali tutti, uno a fianco all'altro, contro il colonialismo.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo
 
 
 
 

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Il resettaggio bellico del sistema-mondo di Geraldina Colotti Il resettaggio bellico del sistema-mondo

Il resettaggio bellico del sistema-mondo

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti