Aung San Suu Kyi, storica visita in Europa
Un momento storico per Aung San Suu Kyi e per Myanmar.
La "figlia" del paese asiatico ha inizato il suo viaggio di visite in Europa. Dopo essere stata per tanti anni prigioniera politica in patria, costretta agli arresti domiciliari da una delle più rigide dittature militari di sempre ora San Suu Kyi arriva nel "vecchio continente" da leader dell'opposizione, eletta in Parlamento, per un viaggio che per ora l'ha portata in Svizzera ma che sta proseguendo prima in Norvegia dove le verrà consegnato il Premio Nobel per la Pace, ricevuto nel 1991 ma mai ritirato per paura di non poter tornare nel suo paese e poi continuerà in Gran Bretagna dove riceverà una laurea honoris causa dall'Università di Oxford e poi a Parigi.
Aung San Suu Kyi all' Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite ha parlato del suo paese, chiedendo ai paesi europei e al mondo di investire nel paese asiatico e nei giovani birmani per garantirgli un futuro. Una richiesta congrua ma che coincide con un periodo economico molto difficile per tutte le cancellerie europee alle prese con una crisi finanziara apparentemente inarrestabile. Anche Myanmar dopo anni di isolamento deve risolvere e fare proprie molte sfide. Al momento oltre ad un livello di povertà endemico, Rangoon deve confrontarsi con conflitti etnico-religiosi tra buddisti ed islamici che stanno infiammando soprattutto la regione al confine con il Bangladesh.