Hezbollah: Gli Stati Uniti ostacolano il rimpatrio dei siriani sfollati
Gli Stati Uniti ostacola il rimpatrio degli sfollati siriani per usarli come "strumento di pressione" contro Damasco, secondo Hezbollah.
"Decine di migliaia di profughi () sono tornati in Siria e ora vivono una vita normale", ha dichiarato, ieri, il vice segretario generale del Movimento di Resistenza Islamica in Libano (Hezbollah), Naim Qassem, chiedendosi, però "Perché alcune persone in Libano si oppongono al ritorno degli sfollati?"
Secondo Qasem, si tratta di un piano ordito dagli Stati Uniti per mostrare l'instabilità in Siria e la presunta situazione precaria in cui si vive, dopo quasi otto anni di guerra condotte dai terroristi sostenuti dall'esterno.
"Dopo che non hanno raggiunto i loro obiettivi sostenendo i gruppi terroristici, ora organizzano un altro complotto", ha denunciato l'alto funzionario di Hezbollah.
Gli Stati Uniti, spiega Qasem, stanno danneggiando politicamente ed economicamente il Libano, aggravando la crisi degli sfollati siriani. Tuttavia, ha detto che "alcuni partiti politici" sono consapevoli di questo piano americano nefasto e sono determinati a contrastare difendere la "sovranità" del Libano.
Secondo le stime dell'ONU, la crisi in Siria ha provocato oltre 11 milioni di profughi, di cui quasi 6,2 milioni sono sfollati interni e gli altri 5 milioni sono rifugiati in altri paesi.
Il Libano ospita quasi 1,2 milioni di rifugiati siriani, che costituiscono circa un quarto della popolazione totale del paese, secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Il governo libanese, tuttavia, ritiene che siano almeno 1,5 milioni.
Dopo quasi otto anni di conflitto, la guerra in Siria sembra vivere il suo epilogo e la stabilità è tornata nella maggior parte del paese arabo. L'esercito siriano e i suoi alleati sono riusciti a recuperare il 96,5% del loro territorio dai terroristi. Le Nazioni Unite prevedono che circa 250.000 rifugiati siriani torneranno nel loro paese nel 2019.