Doppio standard occidentale sulle sanzioni al petrolio russo: l’accusa dell’India

Il ministro indiano Goyal: "Sanzioni su Rosneft, l'Occidente applica due pesi e due misure"

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Doppio standard occidentale sulle sanzioni al petrolio russo: l’accusa dell’India

Un netto richiamo ai “doppi standard” dell’Occidente è risuonato ieri al Berlin Global Dialogue, dove il Ministro del Commercio indiano, Piyush Goyal, ha contestato le esenzioni concesse da paesi europei alle compagnie petrolifere russe, mentre ci si aspetta che l’India interrompa i propri acquisti energetici da Mosca.

La replica di Goyal è scattata durante un panel in risposta alle giustificazioni del collega britannico, Chris Bryant, riguardo alle deroghe del Regno Unito per la russa Rosneft. “Ho letto un rapporto secondo cui la Germania si è rivolta agli Stati Uniti per chiedere un'esenzione [per una sussidiaria di Rosneft]. Il Regno Unito ha già un'esenzione per procacciarsi petrolio”, ha affermato il ministro indiano.

Bryant, seduto alla sua sinistra, ha obiettato che la questione riguardava solo una sussidiaria “particolare”. Ma Goyal ha ribattuto che anche l’India ha una raffineria di Rosneft nel suo territorio, la Nayara Energy, e si è chiesto perché Nuova Delhi venga singolarmente presa di mira. Nayara, una delle più grandi raffinerie indiane, è stata infatti inclusa sia nel diciottesimo pacchetto di sanzioni Ue adottato a luglio, sia in nuove sanzioni britanniche dello scorso 15 ottobre. La società, i cui prodotti petroliferi sono esportati in tutto il mondo, compresa l’Europa, si troverà ora ad affrontare gravi disagi insieme a un altro colosso indiano, Reliance, dopo le sanzioni statunitensi imposte questa settimana su Rosneft e Lukoil.

Sullo sfondo della disputa, le recenti mosse di Berlino e Londra. Come riportato da Reuters, la Germania ha cercato un'esenzione dalle sanzioni per le attività tedesche di Rosneft, messe sotto tutela governativa nel 2022. Parallelamente, il Regno Unito, a una sola settimana dall’aver sanzionato Rosneft, ha emesso una licenza speciale che autorizza le operazioni con due sue sussidiarie tedesche, proprio in virtù del controllo statale tedesco.

Oltre alla questione energetica, Goyal ha colto l’occasione per delineare la posizione negoziale dell’India, attualmente impegnata in trattative commerciali con Ue e Stati Uniti. Il ministro ha chiarito che Nuova Delhi non accetterà pressioni per concludere accordi se non saranno nei suoi interessi nazionali. “Non concludiamo affari in fretta, e non li concludiamo con scadenze o con una pistola puntata alla tempia”, ha dichiarato, sottolineando come l’approccio indiano sia guidato da una visione di lungo periodo, non dalle pressioni contingenti. Un monito che suona come un chiaro avvertimento agli occidentali.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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