Lula: «Sarò candidato contro Bolsonaro»
In un'intervista pubblicata da Paris Match, il leader del Partito dei Lavoratori (PT) Lula da Silva ha confermato di voler essere un candidato alla presidenza nelle elezioni brasiliane del 2022.
"Se sono in buona salute e nella posizione migliore per vincere le elezioni, sì, non esiterò", ha risposto quando gli è stato chiesto se sarà un candidato. Lula ha inoltre evidenziato - come riporta teleSUR - che durante la sua presidenza (2003-2011), il Brasile ha creato forti legami con l'Europa, il Sud America, gli Stati Uniti, la Cina e la Russia.
"Sotto il mio mandato, il Brasile è diventato un attore importante sulla scena mondiale", ha sottolineato il principale leader della sinistra brasiliana.
Nel mese di marzo, nonostante le azioni di lawfare nei suoi confronti, ha riacquistato i diritti politico dopo una decisione della Corte suprema federale che ha annullato le condanne per corruzione contro di lui.
Sebbene da allora fosse scontato che si sarebbe candidato alle elezioni del 2022, Lula non lo aveva ancora confermato pubblicamente fino ad ora.
La scorsa settimana, il Datafolha Institute ha pubblicato un sondaggio secondo il quale Lula vincerebbe al primo turno con il 41 per cento dei voti e il secondo turno con il 55 per cento dei voti.
D'altra parte, se il presidente di estrema destra Jair Bolsonaro volesse la rielezione, otterrebbe solo il 32% dei voti al secondo turno.
Il ritorno sulla scena di Lula, l’ascesa della sinistra in Cile dove i comunisti hanno conquistato la città di Santiago e il candidato comunista Daniel Jaude è dato in testa ai sondaggi, il risultato a sorpresa in Perù del comunista Castillo che secondo i sondaggi dovrebbe battere Keiko Fujimori al ballottaggio e diventare presidente nonostante la dura campagna di stampa nei suoi confronti, segnala che il ciclo delle sinistre latinoamericane non è mai terminato. Anzi, adesso sembra avere nuovo vigore e slancio, visto che il neoliberismo ha clamorosamente fallito. Creado nuova miseria e mostrandosi incapace di preservare la salute dei popoli durante la pandemia.
Daniel Jadue (????????), Lula Da Silva (????????), Gustavo Petro (????????) and Pedro Castillo (????????) are left-wing leaders, all leading in the polls in their respective elections on platforms of opposition to US expansionism and the neoliberal economic model.
— Denis Rogatyuk (@DenisRogatyuk) May 17, 2021
This isn’t a new tide. It’s a tsunami. pic.twitter.com/EhhDaLiPTm