Lula si scaglia contro il dollaro: "Perché non possiamo commerciare con la nostra moneta?"

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Lula si scaglia contro il dollaro: "Perché non possiamo commerciare con la nostra moneta?"

Da Lula arriva un nuovo colpo al dollaro e al dominio egemonico declinante degli Stati Uniti. Il Presidente brasiliano si è scagliato contro il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e altre istituzioni finanziarie tradizionali per aver imposto le loro regole ai Paesi in via di sviluppo, oltre a criticare l'uso diffuso del dollaro, che a suo avviso minaccia il futuro dell'umanità, e ha chiesto la creazione di una moneta unica per il blocco BRICS.

"Perché tutti i Paesi hanno bisogno di commerciare con il dollaro? Perché non possiamo commerciare con le nostre valute? Chi ha deciso che debba essere il dollaro?", ha chiesto Lula durante la cerimonia di insediamento di Dilma Rousseff come presidente della Nuova Banca di Sviluppo (NDB) dei BRICS, creata da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

"Abbiamo bisogno di una moneta che porti i Paesi in una situazione più pacifica, perché attualmente per esportare bisogna correre dietro al dollaro", ha affermato. Ha inoltre sottolineato che la nuova banca dei BRICS è un'alternativa al Fondo Monetario Internazionale, poiché, a differenza di quest'ultimo, non impone condizioni o altri requisiti per prestare denaro.

"Non è compito di una banca soffocare l'economia di una nazione, come sta facendo ora il FMI con l'Argentina, come ha fatto con il Brasile per tanto tempo e come ha fatto con i Paesi del terzo mondo", ha dichiarato il presidente brasiliano.

"Quando il Fondo Monetario Internazionale o qualsiasi altra istituzione concede un prestito a un Paese del Terzo Mondo, la gente si sente in diritto di comandare, di gestire i conti di queste nazioni, come se fossero i loro ostaggi", ha continuato Lula. In questo senso, ha esortato la nuova presidente della NBD (banca dei BRICS) a "prestare denaro con l'obiettivo di aiutare i Paesi in via di sviluppo e non di soffocarli", dal momento che molti già "accumulano debiti impagabili" con le organizzazioni internazionali tradizionali.

La banca dei BRICS "rappresenta molto per coloro che sognano un mondo nuovo", ha poi scritto in un thread su Twitter. "Non è giusto che il XXI secolo finisca come è iniziato il XX, con i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri", ha scritto Lula.

"È intollerabile che, su un pianeta che produce cibo sufficiente a soddisfare i bisogni dell'umanità, milioni di uomini, donne e bambini non abbiano nulla da mangiare. È inaccettabile che l'avidità di una piccola minoranza metta a rischio la sopravvivenza dell'umanità", ha denunciato.

Lula ha sottolineato che la Nuova Banca di Sviluppo ha tutte le condizioni per diventare una grande banca del Sud globale, che rifiuta le "catene di condizionamenti" dell'Occidente e che è disposta a finanziare vari progetti delle economie emergenti in valuta nazionale.

Ha inoltre indicato che la NDB ha già quattro nuovi membri: Bangladesh, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Uruguay, e che diverse altre nazioni "sono in procinto di aderire".

Nel suo discorso, la nuova presidente della Banca BRICS, Rousseff, ha sottolineato l'importanza del blocco composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica per lo sviluppo globale.

"È un riflesso del ruolo dei suoi membri come leader globali e della loro capacità di unirsi per affrontare le sfide più grandi e urgenti di oggi. Insieme, i membri dei BRICS sono più forti e più capaci”. 

Il presidente brasiliano Lula si trova in visita ufficiale in Cina dalla giornata di mercoledì. Durante la sua permanenza nel paese asiatico è previsto un incontro con il suo omologo Xi Jinping nella capitale Pechino, dove saranno firmati oltre 20 accordi bilaterali.

Tra questi, spicca quello che stabilisce che gli affari tra le due nazioni saranno condotti nelle rispettive valute locali, escludendo il dollaro statunitense nelle transazioni, che hanno totalizzato oltre 150 miliardi di dollari nel 2022.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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