Sassoli e quelle dichiarazioni pateticamente ridicole
<<Nessuna sanzione o intimidazione ci fermerà nella difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia>>, così starnazzò David Sassoli, presidente di quel parlamento europeo che ha certificato la propria vocazione reazionaria (altro che libertà e democrazia) approvando una ignobile mozione che equipara nazismo e comunismo, che si spende nella difesa di uno squallido personaggio (dal profilo fascistoide) come Navalny, che accorre in soccorso delle "rivoluzioni colorate" in tutto il mondo (poco importa siano egemonizzate dalle destre radicali, l'importante è che siano anticomuniste come in Ucraina, Bielorussia Hong Kong), mentre si spende assai meno quando le violazioni dei diritti umani vengono compiute da autocrazie arabe (si sa, sono alleati...) o dagli Stati Uniti (do you remember Guantanamo?).
Ciò che rende pateticamente ridicolo Sassoli è il fatto che - come avevo già messo in luce dopo le sue stizzite proteste contro la Cina, la quale aveva osato ricambiare con la stessa moneta le sanzioni Ue - non sembra rendersi conto del banale principio in ragione del quale chi di sanzioni ferisce di sanzioni perisce.
La pretesa di poter imporre "punizioni" unilaterali al nemico di turno la può accampare una grande potenza nei confronti di qualche pesce piccolo, non di giganti come Russia e Cina. Questo non possono più permetterselo campioni di arroganza come gli Usa, figuriamoci se possono permetterselo i loro vassalli europei...