Il Caso Saman e i "paradossali" rapporti tra Islam e Occidente
di Vincenzo Brandi
Desta orrore il caso della giovane di Reggio Emilia di origini pakistane, Saman, molto probabilmente uccisa dalla famiglia e dai parenti per essersi rifiutata di aderire ad un matrimonio combinato.
Questo episodio, su cui comunque la polizia sta ancora indagando, apre una finestra sulla triste e drammatica situazione di molte ragazze e donne appartenenti a famiglie di fede islamica fondamentalista che abbracciano le usanze ed i valori più retrivi e reazionari dei movimenti estremisti islamici.
A scanso di equivoci diciamo subito che questi atteggiamenti che comportano azioni violente e vessatorie verso le donne, fino all’assassinio, sono caratteristici solo dei settori più arretrati culturalmente e settari dell’Islam, e purtroppo sono ampiamente presenti anche nei settori più maschilisti ed arretrati delle nostre società occidentali con stupri, assassinii e violenze. ? certo che la maggior parte dell’Islam moderato non è su queste posizioni: ricordiamo che l’Unione delle Comunità Islamiche Italiane ha esplicitamente condannato l’ormai quasi certa e tragica conclusione della vita della povera ragazza diciottenne, Saman.
Questo triste episodio ci spinge a riflettere sui rapporti tra Occidente “liberale” ed evoluto e mondo islamico, rapporti che sono molto più complicati di quanto si creda comunemente, ed a volte addirittura paradossali. Non a tutti è chiaro che nel mondo islamico esistono vastissimi movimenti progressisti e laici, che spesso si sono posti alla testa di vasti movimenti anti-colonialisti e anti-imperialisti (quando molti paesi del Medio Oriente, del Nord-Africa o dell’Asia meridionale si trovavano ancora sotto il tallone dell’Imperialismo e del Colonialismo occidentale).
Questi movimenti hanno dato luogo a vaste campagne di emancipazione e difesa dei diritti delle donne: in Egitto dopo la rivoluzione nazionalista e laica guidata da Nasser; in Algeria dopo la liberazione condotta dal Fronte di Liberazione Nazionale; in Libia sotto il governo laico di Gheddafi; in Siria sotto la direzione del partito Baath guidato dalla famiglia Assad; in Iraq sotto la direzione del Baath iracheno; in Afghanistan sotto la direzione del Partito Comunista prima dell’avvento dei Mujaheddin e dei Talebani; in Indonesia quando il paese era ancora guidato da un’alleanza di Nazionalisti e Comunisti prima del colpo di stato reazionario del 1965 sponsorizzato dalla CIA in cui fu sterminato un milione di Comunisti; nello stesso Pakistan prima del colpo di stato islamico-reazionario contro il laico Alì Butto finito impiccato; in Turchia dopo la rivoluzione laica di Ataturk. Posso poi dire per esperienza diretta che il popolo palestinese è tra i più laici del Medio Oriente, così come quello libanese.
Inoltre in Palestina, Libano, Siria, Egitto, Iraq si trovano le più antiche comunità cristiane del mondo (circa il 15/20% della popolazione) che hanno convissuto pacificamente con i Musulmani per secoli, così come le antiche piccole comunità ebraiche. Se il movimento politico-religioso islamico Hamas ha guadagnato qualche punto tra i Palestinesi si deve solo alla sciagurata politica del governo israeliano di negare ostinatamente i diritti del popolo palestinese.
Il fatto più paradossale in questo quadro è che i paesi “democratici” e “liberali” dell’Occidente si sono sempre alleati ai movimenti più retrivi del mondo islamico allo scopo di combattere i movimenti indipendentisti, anti-colonialisti e progressisti.
Un fatto analogo era successo tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 quando i “liberali” inglesi finanziarono i peggiori movimenti reazionari (come i Vandeani o i Sanfedisti dell’Italia Meridionale) per abbattere i governi rivoluzionari repubblicani.
Il governo comunista dell’Afghanistan aveva esplicitamente vietato i matrimoni combinati, aveva imposto l’istruzione obbligatoria laica per le donne fino alle scuole superiori e riconosciuta la piena parità del genere femminile. Le potenze occidentali hanno armato i peggiori estremisti islamici per abbattere questo governo.
Una funzione fondamentale fu svolta da Osama Bin Laden, capo di Al Qaida, allora alleato degli USA e uomo di collegamento tra la CIA e servizi segreti sauditi e pakistani. Il regime laico iracheno è stato abbattuto sulla base di palesi bugie come il fantomatico possesso di armi di distruzione di masse inventato da George Bush, Tony Blair e i loro accoliti.
Una marea di bugie è servita anche per alimentare la guerra di mercenari ed organizzazioni estremiste islamiche (come Al Qaida, ISIS e Fratelli Musulmani) contro il governo regolarmente eletto di Assad, uno dei più aperti di tutto il Medio Oriente verso i diritti delle donne e l’istruzione laica per tutti, accusato invece delle peggiori nefandezze. ? servita anche la legenda di una rivolta inizialmente pacifica, mentre in realtà la rivolta armata finanziata dall’esterno era stata già programmata e organizzata da tempo.
Oggi la Siria è distrutta e ancora sottoposta a feroci sanzioni che affamano la popolazione; tutta la sua parte orientale (dove si trovano i pozzi di petrolio) è occupata da truppe statunitensi che rubano il petrolio siriano e lo rivendono per conto loro. Anche il governo laico di Gheddafi è stato abbattuto dai bombardamenti occidentali che hanno permesso la vittoria degli integralisti e fatto precipitare per 10 anni il paese nel caos. In Egitto l’Occidente ha dato sempre sostegno sotto banco alla Fratellanza Musulmana contro i laici. Il più valido alleato dell’Occidente è il regime oscurantista dell’Arabia Saudita dove le donne non possono uscire di casa se non accompagnate dai parenti stretti e non possono nemmeno guidare una macchina.
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi (Bosnia, Kosovo, Cecenia, Uiguri, ecc.), ma ci limitiamo ad un’amara considerazione: prima di criticare – giustamente – gli aspetti più retrivi ed oscurantisti dell’estremismo islamista, può l’Occidente imperialista rivendicare la sua superiorità morale e la sua innocenza?
Roma 3 Giugno 2021