L'F-35 non riesce a volare con il freddo
Emergono nuovi problemi per i caccia F-35. Tra i venti freddi e la neve, un fantasma ossessiona i jet F-35 nell'estremo nord, e costringe i piloti a cambiare rotte ed effettuare atterraggi di emergenza. All'inizio del 2018, più voli F-35A dalla base aeronautica di Eielson in Alaska furono interrotti quando i piloti ricevettero avvertimenti che una batteria chiave nell'aereo risultava essere scarica già a metà volo. I piloti furono costretti ad atterrare il più rapidamente possibile e spegnere la batteria.
l'Air Force scoprì che il problema era il risultato del freddo estremo che entrava nell'aereo quando le porte del carrello del naso del jet erano aperte, scatenando campanelli d'allarme, secondo i documenti "solo per uso ufficiale" ottenuti in esclusiva da Defense News.
Il freddo entra nell'aereo e distrugge la coperta del riscaldatore della batteria, che viene installata per mantenere in funzione una batteria da 28 volt in condizioni ottimali. La batteria non si spegne, ma a causa del freddo, la coperta non riesce a scaldare la batteria il più rapidamente possibile, attivando le luci di avvertimento.
Sebbene l'aereo sia equipaggiato con un'altra batteria da 270 volt che funge da alimentazione principale, il sistema ridondante è considerato vitale per l'alimentazione di riserva in caso di problemi tecnici e i protocolli di sicurezza impongono che i piloti debbano atterrare immediatamente.
Nel documento citato da Defense News si legge che la sfida della batteria "limita in modo critico la prontezza al combattimento" dell'Aeronautica, quindi "ci si aspetta che impedisca il lancio della missione nei giorni molto freddi”.
Il problema è particolarmente importante per l'F-35, che dovrebbe trascorrere molto tempo nelle parti più fredde del globo. Oltre alle nazioni partner come Norvegia e Danimarca, che prevedono di utilizzare i caccia di quinta generazione oltre il Circolo polare artico, l'U.S. Air Force prevede che l'F-35 costituisca il nucleo delle sue operazioni artiche.